Per l’annosa vicenda dei rimborsi della fatturazione a 28 giorni, si dovrà ancora attendere il prossimo 4 luglio, per la decisione del Consiglio di Stato che stabilirà se i rimborsi dovranno essere automatici oppure no. Nel frattempo, le compagnie telefoniche propongono ai clienti modalità alternative di ristoro, sotto forma di servizi, sconti, offerte di tutti i tipi. L’alternativa per i consumatori è non accettarli oppure accettarli, rinunciando al rimborso di legge. Ma quanto convengono davvero? SosTariffe.it ha indagato verificando il valore reale delle “controfferte” presentate agli utenti. I dati sono relativi a giugno 2019.
Fatturazione a 28 giorni, rimborsi e ristori alternativi
Secondo le simulazioni, in media i servizi alternativi proposti dalle compagnie telefoniche valgono 52 euro e dunque convengono se . il valore medio dell’indennizzo monetario è di 18 euro. La differenza tra i due è del 65,38%, a vantaggio dei rimborsi alternativi. Ma la convenienza non è sempre alla porta: ovvero non sempre scegliere per le offerte delle compagnie telefoniche comporti un effettivo vantaggio. I ristori proposti dai provider vanno da un minimo di 28 euro a un massimo di 61 euro. Invece per il rimborso monetario, i clienti si dovranno accontentare di indennizzi compresi tra i 13 e i 31 euro. SosTariffe.it infatti ha stimato che in percentuale la differenza minima di valore tra il servizio alternativo scelto e il rimborso richiedibile in denaro oscilla tra -9,68% a +369%. Conviene valutare caso per caso.
Ricompense alternative ovvero voucher, sconti
Scopriamo invece cosa offrono le compagnie al posto del rimborso. Le contropartite possono riguardare chiamate illimitate, pacchetti di gigabyte anche da condividere, trattamenti in centri benessere e voucher e agli abbonamenti a riviste.
Nella media sconti e buoni regalo possono arrivare a circa 60 euro: quindi ci sono le offerte sull’acquisto di un nuovo dispositivo, su vacanze e corsi di lingua, trattamenti in centri benessere, e sullo shopping effettuato su portali di e-commerce convenzionati. Oppure abbonamenti a giornali e riviste.
Oppure possono avere il valore medio di 33 euro: come nel caso di possibilità di accedere a canali tematici o il servizio “Chi è” per scoprire chi ci ha chiamato visualizzandone il numero sul display del proprio dispositivo.
L’ultimo tipo di compensazione comprende tariffe gratis, con un valore medio di 31 euro. Come nel caso di usufruire di 50 gigabyte al mese sulla propria sim dati. Oppure ancora chiamate nazionali senza limiti verso i fissi e i mobili o una connessione internet ultrarapida fino a 100 megabyte al secondo.