Proprio in questi giorni sembrano arrivare al pettine gli ultimi nodi della triste vicenda della fatturazione a 28 giorni. Ricordate? È la storia del più grande inganno nel mercato della telefonia, iniziata tra la fine del 2016 e il 2017 quando i principali operatori (Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb) decidono di modificare la periodicità di fatturazione: cominciarono a spedire ai clienti le bollette non più mensilmente, ma ogni quattro settimane. Di qui le fatture a 28 giorni che hanno portato un aumento secco dell’8,6% che si è tradotto in una mensilità in più a carico di tutti noi.
L’Unione Nazionale Consumatori si è attivata immediatamente: più di 30.000 volte grazie a tutti voi che avete aderito in questi anni alla nostra campagna #nofattura28giorni. Siete stati proprio voi la nostra forza nel combattere questa battaglia e siamo fieri di essere stati la vostra voce!
La pronuncia dell’Antitrust che tanto aspettavamo, dopo due anni dall’inizio dell’istruttoria, finalmente è arrivata. In molti hanno dubitato che gli operatori avessero fatto cartello e cioè che si fossero accordati nel momento in cui, per ordine dell’Autorità, furono costretti a tornare alla fatturazione mensile.
Come ricorderete, infatti, proprio da quel momento tutti i piani tariffari, stranamente e nello stesso momento, sono aumentati proprio di quell’8,6%.
Ora l’Antitrust ha accertato che quello non era un prezzo di mercato ma il frutto di un’intesa restrittiva della concorrenza: ecco il motivo della sanzione di 228 milioni di euro a Vodafone, WindTre, Tim e Fastweb.
Cosa succederà a questo punto? La telenovela, purtroppo, non è ancora finita, dato che le compagnie telefoniche hanno già annunciato i ricorsi al Tar. Ma almeno si è messo un punto importante in questa pagina nera della telefonia nel nostro Paese.
Resta aperta la partita dei rimborsi: per tutti i giorni che ci sono stati erosi con la fatturazione a 28 giorni l’Agcom ha stabilito che i rimborsi debbano essere riconosciuti in automatico senza che gli utenti li richiedano. In sostanza tutti gli operatori telefonici dovranno semplicemente posticipare la fatturazione per un numero di giorni pari a quelli erosi: senza calcoli o richieste da parte dei consumatori.
Ricordate però che i rimborsi riguardano solo la telefonia fissa e gli importi dovrebbero oscillare tra i 30/70 euro in base al contratto attivato.
La battaglia è vinta ma la guerra non è ancora finita: continuate a seguirci perché finché questi soldi non torneranno nelle mani dei cittadini noi di Unione Nazionale Consumatori non ci fermeremo!