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FRUTTA, VERDURA E LATTE NELLE SCUOLE: RIPARTE IL PROGRAMMA EUROPEO

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Con l’inizio della scuola riparte il programma della Ue che prevede la distribuzione di frutta, verdura, latte e prodotti lattiero-caseari

3 Settembre 2019 Sabrina Bergamini

Con l’inizio della scuola riparte il programma dell’Unione europea «Frutta, verdura e latte nelle scuole». Nell’anno scolastico 2019/2020 il progetto stanzia 145 milioni di euro destinati a frutta e verdura e 105 milioni di euro per il latte e i prodotti lattiero-caseari.

L’obiettivo è quello di promuovere una sana alimentazione e una dieta bilanciata distribuendo frutta, verdura e latte e allo stesso tempo promuovendo programmi didattici sull’agricoltura e sulla corretta alimentazione.

 

Anche perché, come evidenzia la Commissione, il consumo di frutta e verdura fresca e di latte nell‘UE «non è in linea con le raccomandazioni nutrizionali internazionali o nazionali, mentre è in aumento quello di prodotti alimentari trasformati, spesso ad alto contenuto di zuccheri, sale, grassi o additivi. Un‘alimentazione poco sana, associata a un‘attività fisica ridotta, causa sovrappeso e obesità».

Il programma e i fondi

Lo scorso anno scolastico il programma, per il quale ogni anno vengono stanziati 250 milioni di euro, ha raggiunto oltre 20 milioni di alunni, il 20% dei minori europei.

Per il 2019-2020, 145 milioni di euro sono stati destinati a frutta e verdura e 105 milioni di euro al latte e ai prodotti lattiero-caseari.

Il budget destinato all’Italia per questo anno scolastico è di circa 20 milioni e 800 mila euro per frutta e verdura e di oltre 9 milioni di euro per il latte.

Le dotazioni nazionali per i paesi dell’UE che partecipano al programma in quest’anno scolastico sono state approvate e adottate dalla Commissione europea nel marzo 2019, spiega Bruxelles. I paesi possono inoltre integrare gli aiuti dell’UE con fondi nazionali. I paesi possono scegliere il tipo di prodotti per gli alunni o l’argomento delle attività didattiche ma la scelta dei prodotti distribuiti deve basarsi su salute e ambiente, rispettare la stagionalità e la disponibilità dei prodotti e garantirne la varietà.