L’Unione Nazionale Consumatori tra le diverse “missions” in favore della tutela dei consumatori, che si prefigge, è l’impegno contro lo spreco alimentare.
Infatti, a livello nazionale, ha aderito al Progetto “All you need is food”, realizzato in partenariato con la U.Di.Con. e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (ai sensi dell’art. 72 DL del 03/07/2017 n.117 e S.M.I., annualità 2018), proponendosi di mettere il consumatore, in particolar modo i giovani consumatori, al centro delle attività, favorendo così la conoscenza del tema e una maggiore consapevolezza che ognuno svolge nella prevenzione degli sprechi alimentari, stimolando così la proposta di soluzioni innovative, creative ed efficaci.
In virtù di ciò, l’Unione Nazionale Consumatori di Lamezia Terme (competente per la provincia di Catanzaro e Crotone) per il tramite della responsabile della sede, Dott.ssa Zaira Niaty e dei collaboratori, non solo porta avanti con diverse iniziative d’informazione il progetto “All you need is food” ma, da diversi anni, opera anche come “Osservatorio” delle GDO indagando, pertanto, con rigore di studio dell’ambito, sulle dinamiche delle possibili cause degli SPRECHI ALIMENTARI NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA IN ITALIA con la relativa quantificazione e analisi dei prodotti alimentari smaltiti nei supermercati e ipermercati.
La linea di ricerca che si è proposta di raggiungere l’Osservatorio segue i parametri dettati dal Report realizzato dal progetto Ricerca, Educazione, Comunicazione (REDUCE) per il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare – Direzione Generale per i rifiuti e l’inquinamento – anno 2019. Il progetto Re.du.ce. ha riguardato un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari.
L’ attuale linea di ricerca del Report portato avanti dall’Unc Lamezia, si concentra sulla quantificazione e l’analisi dello spreco alimentare all’interno della distribuzione organizzata.
Dall’attività di indagine realizzata nel quadriennio 2020-2024 su base territoriale tra la provincia di Catanzaro e Crotone, sono emersi, in sintesi, cinque (5) dati significativi dello spreco alimentare in fase di distribuzione tra cui: la Stima dello spreco alimentare nella GDO italiana; lo Spreco alimentare pro-capite dovuto alla GDO; il Confronto tra Ipermercati e Supermercati; l’Efficacia delle strategie anti-spreco nelle GDO; le Motivazioni dello spreco nella GDO.
Dalle risultanze del Report, tra le altre cause dello spreco alimentare sono risultate prevalentemente gli Scarti di lavorazione (ad esempio: le rifilature di macelleria e salumeria, gli scarti del reparto cucina, la negligenza degli addetti per inesperienza nella gestione del banco e delle preparazioni da parte di eventuali sostituti, scarsa attenzione nella movimentazione dei prodotti, la mancata attenzione al rapporto con il cliente che nei punti vendita più piccoli il rapporto deve essere basato sulla fiducia, altrimenti il cliente rinuncia all’acquisto.
Vi è da precisare che l’attività di ricerca svoltasi sul campo, durante il quadriennio 2020/2024, si è concentrata in particolar modo sulla logistica per manifesta negligenza degli addetti per inesperienza nella gestione del banco e delle preparazioni da parte di eventuali sostituti, scarsa attenzione nella movimentazione dei prodotti.
Alla luce di ciò, esaminati tutti questi aspetti interessanti, dal campione di 08 punti vendita di media grande dimensione le diverse STRATEGIE ANTI -SPRECO PROPOSTE DAI RESPONSABILI DI REPARTO, per combattere il fenomeno, sono risultate maggiormente persuasive nell’ordine casuale:
- GESTIONE DEGLI ORDINI: più attenzione da parte dei capi reparto nel gestire gli ordini al fine di evitare gli eccessi e avere più conoscenze del mercato praticando incontri di condivisione e tempo per gli ordini;
- PROBLEMI TECNICI: prestare più attenzione alle attività di manutenzione dei condizionatori e dei frigoriferi;
- PREFERENZA CONSUMATORI: organizzare periodicamente eventi per incrementare affluenza e prestare attenzione allo studio delle tendenze di mercato per evitare di accorgersi in ritardo della derivazione degli sprechi;
- LOGISTICA: dare priorità alla formazione del personale per una corretta movimentazione delle merci da parte dei magazzinieri e scaffalisti, poiché è emerso che alcuni degli addetti lavorano senza cura e procedere per l’effetto con richiami per addetti i quali provocano rotture;
- GESTIONE DELLE SCADENZE: prestare più attenzione alla rotazione de prodotti e dare la possibilità di lasciare i prodotti sullo scaffale fino all’ultimo giorno della scadenza;
- ECCESSO DI PRODUZIONE: concentrarsi sullo scadenzario delle produzioni per evitare l’invenduto ed evitare la massificazione di pane e frutta a fine giornata;
- CLIENTI: maggior controllo per evitare rotture intenzionali dei prodotti di diverso genere alimentare sensibilizzando contro gli abbandoni negli scompartimenti con cartelli;
- RAPPORTI CON LA PIATTAFORMA: necessita più comunicazione con la piattaforma sulle assegnazioni e maggiore coinvolgimento del capo reparto nel rapporto con la piattaforma e possibilità di reso per più prodotti.
A conclusione della ricerca va certamente richiamata l’importanza della legge antisprechi N. 166/2016 sulle donazioni alimentari, norma dedicata non solo al genere alimentare bensì anche a farmaci e abbigliamento e si propone di sensibilizzare i consumatori in generale sul tema dello spreco di prodotti.
Nella legge è descritto il meccanismo della «cessione a titolo gratuito» delle eccedenze alimentari in favore di enti pubblici e privati che perseguono, senza scopo di lucro, finalità civiche e solidaristiche.