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FATTURAZIONE A 28 GIORNI, CONSIGLIO DI STATO SOSPENDE I RIMBORSI

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Il Consiglio di Stato sospende i rimborsi agli utenti sulle bollette a 28 giorni. Tutto rimandato all’anno prossimo. Il caso è quello che riguarda la restituzione dei giorni erosi in bolletta cui le società telefoniche dovevano provvedere in favore dei consumatori entro il 31 dicembre di quest’anno. Si legge su Repubblica.it: “Sul filo di lana, il Consiglio di Stato – cui si sono rivolti Tim, Vodafone, Wind Tre e Fastweb – accoglie la richiesta di queste aziende di sospendere l’ordine del Garante di rimborsare”.

 

La questione sarebbe congelata fino a quando non saranno note le motivazioni della sentenza di primo grado di novembre, quella del Tar, che a sua volta aveva confermato l’obbligo di restituzione dei giorni ai consumatori, secondo quanto deciso dall’Agcom.

Tutto rimandato all’anno prossimo, insomma (il Consiglio di Stato si pronuncerà nel 2019 sul diritto a ricevere effettivamente il rimborso) per una vicenda che sembra ancora lontana dal vedere la conclusione. Il Consiglio di Stato ha dunque disposto la sospensiva, come richiesto dalle società telefoniche, di quanto deciso dal Tar del Lazio che a novembre aveva confermato l’obbligo di restituzione in bolletta dei giorni “erosi” agli utenti con la fatturazione a 28 giorni, mentre aveva annullato le sanzioni decise dall’Agcom.

La notizia del blocco dei rimborsi suscita l’indignazione dell’Unione Nazionale Consumatori.“Una  vergogna nazionale – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’associazione, commentando la decisione del Consiglio di Stato di sospendere l’ordine dell’Agcom di rimborsare – Non c’è limite al peggio, dopo il Tar ora ci si mette anche il Consiglio di Stato a sospendere un sacrosanto diritto dei consumatori: riavere quello che le compagnie telefoniche hanno indebitamente percepito violando le delibere dell’Authority. Ancora una volta le compagnie senza alcun pudore si arrampicano sugli specchi cercando di rinviare i rimborsi dovuti agli utenti”.

Il Consiglio di Stato si è pronunciato con quattro identiche ordinanze sulla questione della “fatturazione a 28 giorni”, accogliendo le richieste avanzate da Telecom Italia, Vodafone, Wind Tre e Fastweb.  “Il Consiglio di Stato ha ritenuto opportuno concedere tale sospensiva in attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni della sentenza di primo grado, non ancora depositate – spiega Federconsumatori – Comprendiamo, ma non condividiamo, la scelta di opportunità valutata dal giudice amministrativo, ed esprimiamo il nostro profondo disappunto per una decisione che per l’ennesima volta prolunga, senza alcun senso, i tempi previsti per la restituzione agli utenti di ciò che hanno pagato sulla base di una modalità di fatturazione illegittima. I consumatori, che a questo punto non vedranno risolta la questione anche ben oltre il 31 marzo 2019, sono stanchi di attendere che vengano riconosciute loro le giuste tutele e i rimborsi a cui hanno diritto”.