Fatta eccezione per gli ultimi vacanzieri di settembre, la stagione turistica per l’estate 2018 può ormai dirsi conclusa e per le imprese del settore è arrivato il tempo dei bilanci che, a dispetto delle previsioni, lasciano un po’ l’amaro in bocca. Il turismo, infatti, nonostante la buona performance di agosto, non è cresciuto. Un’estate nel complesso tiepida per il sistema ricettivo italiano che tra giugno ed agosto ha registrato 210,3 milioni di presenze, un dato sotto le previsioni che segna una flessione dello 0,2% sul trimestre estivo dello scorso anno.
È quanto emerge dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, per conto di Confesercenti-Assoturismo, su un campione di 2.406 imprese ricettive.
Meno italiani a riscaldare queste ferie estive: nel corso del trimestre, nella rete alberghiera ed extra-alberghiera ufficiale, sono stati registrati 110,9 milioni di presenze (-0,9%, pari a -992 mila unità). Ancora in crescita, invece, gli stranieri: le presenze estere hanno raggiunto i 99,4 milioni, +0,7% – o +652 mila in più – sul 2017. Complessivamente il mercato turistico ha registrato una flessione di 340 mila presenze. Tra gli stranieri, si registra l’aumento di visitatori provenienti da Francia, Benelux, Svizzera, Paesi scandinavi e dell’Est. In calo, invece, giapponesi e indiani.
Nell’insieme, dai risultati dell’indagine emerge un trend abbastanza differenziato per le diverse tipologie di imprese. In particolare, nel trimestre estivo il comparto alberghiero ha segnato il +0,1% (-0,6% di italiani e +0,9% di stranieri). La flessione registrata nelle strutture dell’extralberghiero è del -0,5% (-1,3% di italiani e +0,4% di stranieri).
Con riferimento alle macro aree regionali, il Nord Ovest segna il risultato migliore (+1%) grazie all’aumento considerevole della domanda straniera (+1,4%) e alla sostanziale stabilità di quella italiana (+0,5%). La flessione delle presenze nel Nord Est è stimata al -1% (-0,7% gli stranieri e -1,4% gli italiani). +0,4% di pernottamenti nelle aree del Sud e delle Isole, con il +3,3% di stranieri e il -1% di italiani. Andamenti di stabilità sono stati registrati anche nelle regioni del Centro Italia (+0,3%), dove il mercato estero ha segnato il +1,2% e quello italiano il -0,5%.
Risultati abbastanza differenziati anche per le diverse tipologie di prodotti.
- Località di interesse storico e artistico: aumento stimato delle presenze al +1,2%, con un ulteriore rafforzamento degli stranieri (+1,5%) e un leggero incremento degli italiani (+0,7%).
- Località marine: i primi segnali di difficoltà sono stati registrati già alla fine del mese di giugno e sono proseguiti fino alla fine del mese di luglio. L’offerta balneare nel complesso segna il -1,1%, con il -2% di italiani e una stabilità del mercato straniero (+0,2%).
- Località campagna/collina: +1,3% l’incremento stimato, con una netta flessione degli italiani (-1,3%) e una sensibile crescita del mercato estero (+2,5%).
- Località lacuali: la stima è di una stabilità delle presenze (+0,8% di italiani e -0,2% di stranieri).
- Località termali: il trimestre si attesta al -1,7%, con un calo significativo sia degli italiani (-1,9%) sia degli stranieri (-1,4%).
- Località montane: sicuramente penalizzata dalle condizioni meteo di alcune aree, nel complesso ha confermato i valori del 2017 (-0,5% di pernottamenti italiani e +1,5% di stranieri).
- Località ad “Altro interesse”: +0,9% la stima del trimestre, con il +0,8% di italiani e il +1% di stranieri.
“Ad inizio stagione, le aspettative delle imprese erano migliori. La domanda italiana ha sofferto il maltempo – che ha imperversato sin dal mese di giugno, penalizzando alcune aree del Nord – ma anche la ripartenza di alcuni paesi nostri competitori, che hanno inciso soprattutto sul turismo balneare”, spiega il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Messina. “È cambiata la geografia dei flussi turistici nel bacino del Mediterraneo, dove non solo dopo qualche anno di tensioni e problemi di sicurezza sono tornate alla ribalta alcune destinazioni economicamente vantaggiose, ma si è ulteriormente rafforzato il posizionamento della Croazia e della Grecia”.