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TELEMARKETING, CONSUMATORI: ATTUARE PREFISSI UNICI, BLOCCARE CHIAMATE MOLESTE

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La sanzione del Garante Privacy a Vodafone per il telemarketing aggressivo rilancia il dibattito sulle chiamate commerciali insistenti e sui limiti che queste dovrebbero avere, a partire dal consenso degli utenti. L’Autorità ha comminato alla società una multa da 800 mila euro per aver svolto attività di telemarketing in violazione della normativa, dopo un precedente provvedimento con il quale il Garante aveva vietato all’operatore telefonico l’invio di sms e l’effettuazione di chiamate per finalità di marketing a chi non avesse manifestato uno specifico consenso o avesse chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali.

 

La sanzione è accolta positivamente dall’Unione Nazionale Consumatori, che chiede però di varare i decreti attuativi della legge per identificare quei prefissi unici che servono a distinguere le chiamate commerciali. Spiega il presidente dell’associazione Massimiliano Dona: “Ora, però, basta con le telefonate indesiderate o addirittura moleste. E’ urgente che siano varati al più presto i provvedimenti attuativi che servono a rendere definitivamente operativa la legge n. 5 dell’11 gennaio 2018. Nonostante la riforma sia entrata in vigore il 4 febbraio, infatti, mancano ancora i prefissi unici che servono ad identificare e distinguere le chiamate telefoniche per finalità statistiche da quelle per pubblicità, vendita e comunicazione commerciale. Numeri che – aggiunge Dona – dovevano essere individuati dall’Autorità delle Comunicazioni entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Speriamo comunque che questa sanzione abbia un potere dissuasivo rispetto ad un telemarketing ormai selvaggio”.

Il Codacons invece è insoddisfatta, parla di multa inadeguata ed evoca la necessità di una “azione penale” contro il telemarketing molesto. Dice il presidente dell’associazione Carlo Rienzi: “Da anni la nostra associazione è in prima linea in Italia contro il telemarketing selvaggio, una vera e propria piaga che assilla gli utenti attraverso telefonate continue e molestie. Le dimensioni assunte dal fenomeno sono tali da rendere una multa da 800mila euro assolutamente inadeguata se paragonata agli immensi ricavi ottenuti da Vodafone grazie alla violazione della privacy dei cittadini”. Il Codacons ritiene che contro le telefonate dei call center a scopo commerciale effettuate in violazione della normativa l’unica strada da seguire sia “quella penale, indagando i responsabili e le società telefoniche per il reato di molestie, violenza privata e stalking”.