Continuano le vicende legate alla fatturazione a 28 giorni: con due ordinanze il Tar del Lazio ha sospeso l’esecuzione dei provvedimenti con i quali l’Agcom a metà dicembre scorso aveva stabilito che le compagnie telefoniche dovessero stornare dalle bollette gli importi dovuti alla fatturazione a 28 giorni. Dopo Wind-Tre e Vodafone di settimana scorsa, quindi, è la volta di Tim e Fastweb.
Secondo l’UNC si tratta di continui regali alle compagnie telefoniche, con ordinanze fotocopia che non appaiono particolarmente logiche. Se l’ammontare della somma è così elevato da incidere sugli equilibri finanziario-contabili delle aziende è solo perché queste sono andate avanti per mesi, imperterrite, a violare la delibera dell’Authority! Ora non possono ricevere pure un premio per questo!
Inoltre la somma non è affatto indeterminata, considerato che si tratta dell’8,6% della bolletta. Infine, rispetto alla presunta difficoltà per le società di riottenere dai clienti le somme eventualmente corrisposte, in caso di giudizio finale favorevole alle compagnie telefoniche, siamo al ridicolo! Non dovrebbero fare altro che inserirlo nella bolletta successiva.
Ma noi non ci arrendiamo! Ricordiamo infatti che il Tar ha confermato la bontà delle delibera dell’Autorità delle Comunicazioni del 15 marzo sulla corretta fatturazione mensile e non a 4 settimane, quindi i consumatori vanno immediatamente risarciti. E se non sarà possibile con le modalità già fissate dall’Authority nella delibera del 19 dicembre 2017,partiremo senza ulteriori indugi con le azioni legali.
La nostra associazione sta dunque raccogliendo le pre-adesioni per un’eventuale class-action necessaria ad ottenere i rimborsi di quanto ingiustamente prelevato a carico delle utenze di telefonia fissa: avete aderito già in moltissimi ma per chi non lo avesse ancora fatto, vi chiediamo di compilare e condividere IL MODULO DI PRE-ADESIONE! (si tratta di una pre-adesione completamente gratuita e non impegnativa)
Autore: Unione Nazionale Consumatori