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IL BONUS BEBÈ

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di Annamaria Villafrate

Il bonus bebè è una misura di sostegno alla natalità e alle famiglie introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di stabilità del 2015 per il triennio 2015-2017. Chi ha un ISEE non superiore a 25.000 ha diritto a 80 euro mensili per un totale di 960 euro annui, a chi ha un ISEE non superiore a 7000 euro invece spetta il doppio.

Per avere diritto al bonus però servono altri requisiti, tra cui la convivenza con il figlio e la residenza in Italia. La legge di bilancio 2018 ha previsto il bonus bebè, ma solo per i figli nati o adottati nel 2018, tanto che la misura è stata prevista solo per il primo anno di vita del figlio o per il primo anno successivo all’ingresso in famiglia del figlio adottato. Per il 2019 le prospettive non sembrano buone. Un emendamento alla legge di bilancio 2018 ha infatti previsto che, a causa dei problemi di copertura finanziaria, il bonus bebè sarà dimezzato.

Il bonus bebè è un assegno di natalità previsto in favore delle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo con un ISEE non eccedente i 25.000 euro. L’assegno è annuale, ma viene corrisposto mensilmente. Istituito dall’art. 1, commi 125-129, della legge di stabilità 2015 ha avuto attuazione grazie al PDCM del 27 febbraio 2015. Inizialmente è stato riconosciuto per i primi tre anni di vita del figlio e, se adottato, per i tre anni successivi all’ingresso in famiglia. L’art. 1, commi 248 e 249, della legge di bilancio 2018 n. 205 del 27 dicembre 2017 invece ha previsto il bonus bebè solo per il primo anno di età o per il primo anno successivo all’ingresso del bambino nel nucleo familiare in caso di adozione.

Bonus bebè: come funziona

La legge di stabilità per il 2015 n. 190 del 23/12/2014, al comma 125 stabilisce che, per incentivare la natalità per ogni figlio nato o adottato tra il primo gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017 è prevista l’erogazione di un assegno di 960 euro annui, da corrispondere mensilmente a partire dal mese di nascita o di adozione e fino al terzo anno di nascita o di ingresso nella famiglia dopo l’adozione.

La misura è prevista a favore in favore dei figli conviventi di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea o di Stati extracomunitari con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo residenti in Italia.

Bonus bebè: chi ne ha diritto

Al bonus bebè hanno diritto i genitori richiedenti con un nucleo familiare che presenta un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 25.000 euro. Per chi ha un ISEE non superiore a 7.000 euro invece riceverà un importo annuale dell’assegno pari al doppio. L’assegno è corrisposto presentando domanda all’INPS dal giorno successivo alla nascita o all’ingresso del bambino del nucleo familiare ed entro 90 giorni da queste date.

Bonus bebè: quando si perde

La corresponsione è interrotta se:

vengono meno i requisiti di reddito richiesti;

il figlio muore;

interviene la decadenza dalla responsabilità genitoriale;

il minore viene affidato a terzi;

il minore viene affidato al genitore che non ha presentato la domanda.

Bonus bebè 2017

Il bonus bebè nel 2017 non subisce modificazioni sostanziali degne di rilievo dal punto di vista dell’importo e dei requisiti richiesti per la sua erogazione. L’INPS si limita a fornire solo alcuni chiarimenti sulla documentazione e su come rimediare a eventuali difformità e vizi.

Bonus bebè 2018

Il bonus bebè, è stato riconfermato anche per il 2018, ma con alcune novità, che riguardano:

la durata: il bonus è previsto infatti solo per il primo anno del figlio (dalla nascita o dall’ingresso in famiglia in seguito ad adozione avvenuti dal primo gennaio al 31 dicembre 2018);

conseguentemente tra le cause di decadenza è previsto il compimento dell’anno di età del figlio o il decorso di un anno dall’ingresso in famiglia in caso di adozione.

Bonus bebè: prospettive per il 2019

Nell’ultima legge di bilancio il bonus bebè è stato reintrodotto, ma con importo dimezzato. Lo ha stabilito l’emendamento presentato da Magda Zanoni del Pd e da Marcello Gualdani di Ap, a causa dei problemi di copertura previsti per il 2019 e il 2020. Il bonus sarà erogato solo per il primo anno di vita del bambino o per il primo anno successivo all’adozione nella misura di 40 euro al mese, per un totale di 480 euro. L’importo ISEE necessario per presentare domanda resta sempre di 25.000 euro annui. Sia questo valore che quello del bonus però potrebbero essere rivisti e modificati con decreto del Ministero delle Finanze.