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I PREZZI VANNO SU, È STANGATA SULLE VACANZE DI QUEST’ANNO

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L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten dei rincari che spiegano la stangata sulle vacanze di quest’anno. In un solo mese il prezzo dei voli si è impennato del 19,7%, villaggi vacanze e campeggi segnano un ragguardevole più 16,9%, i pacchetti turistici nazionali rincarano del 4,5% e quelli internazionali del 2,5%. E questo solo a giugno

Sabrina Bergamini

Giugno è arrivato, è pure finito, ma lascia in eredità una tendenza che non farà piacere a chi vuole andare in vacanza: prezzi al rialzo per tutte le voci dell’estate e delle partenze. A giugno si sono già impennati i prezzi legati alle vacanze, denuncia l’Unione Nazionale Consumatori che spiega la stangata sulle vacanze estive 2021 a partire dalla top ten dei rincari. Mensili e annuali.

In un solo mese il prezzo dei voli si è impennato del 19,7%villaggi vacanze e campeggi segnano un ragguardevole più 16,9%, i pacchetti turistici nazionali rincarano del 4,5% e quelli internazionali del 2,5%.

E siamo solo a giugno. Cosa succederà a luglio e ad agosto, mesi più gettonati per ferie, vacanze & co? «Se il buongiorno si vede dal mattino andiamo male!», commenta il presidente dell’associazione Massimiliano Dona.

Prezzi al rialzo nell’estate di rincari

La tendenza a un’estate di rincari, con annessa stangata sulle vacanze per quanti potranno partire, è emersa quasi da subito. L’aumento di prezzi e tariffe nell’estate 2021 è la cornice nella quale si muoveranno i turisti e i viaggiatori e attraversa voci diverse: stabilimenti balneari, strutture ricettive, viaggi in auto e in aereo, carburanti, parchi divertimento e quant’altro.

Gli italiani si muoveranno fra vacanze agognate ed esigenza di contenere le spese, risparmiare e far quadrare il budget messo a dura prova dagli effetti economici della pandemia.

La top ten dei rincari di giugno

La stangata sulle vacanze denunciata dall’Unione Nazionale Consumatori si basa sui dati Istat, elaborati per stilare la top ten dei rincari nel mese di giugno e su base annuale.

Rispetto a maggio, dunque, i voli nazionali in un solo mese aumentano del 19,7%, collocandosi al primo posto della top ten. Al secondo posto ci sono villaggi vacanze, campeggi, ostelli della gioventù e simili con un rialzo del 16,9%. Sul gradino più basso del podio i voli internazionali, rincarati del 10% in un mese.

Non si salva nemmeno chi vuole noleggiare un’auto o vuole affittare un posto auto nel luogo di villeggiatura: dovrà pagare il 6,3% in più rispetto a un mese fa.

In quinta posizione la voce che forse rappresenta più le vacanze, il pacchetto turistico: quelli nazionali saranno più cari del 4,5%. Seguono il trasporto marittimo (+2,9%), i pacchetti vacanza internazionali (+2,5%), i musei, parchi e giardini (+1,8%), il trasporto ferroviario passeggeri (+1,1%).

Chiudono la graduatoria i servizi ricreativi e sportivi che includono anche la voce stabilimenti balneari (parchi di divertimento, piscine, palestre, stabilimenti balneari, impianti sportivi) con un +0,9% (comunque 9 volte l’inflazione mensile, pari allo 0,1%). Non entrano nella top ten, per un soffio, i ristoranti (+0,6%).

I rincari su base annua

L’UNC ha stilato poi la top ten dei rincari su base annua. Quelli che sicuramente peseranno di più sulle vacanze degli italiani sono gli aumenti dei carburanti, che avranno un impatto considerevole – oltre otto italiani su dieci si muovono in auto per raggiungere la meta delle ferie.

La benzina in un anno (rispetto a giugno 2020) è rincarata del 16,2%, mentre il gasolio del 15,6%. Al terzo posto fra i rincari annui ci sono i pacchetti vacanza nazionali che balzano del 9,7%. E ancora musei, parchi e giardini, affitto garage e noleggio auto, trasporto ferroviario, villaggi vacanze e campeggi, fast food e take away. I ristoranti rincarano “solo” dell’1,9%. I prezzi degli alberghi sono invece stabili.

«A luglio e agosto, considerata la maggiore domanda rispetto a giugno, è concreto il rischio che i prezzi decollino ancora di più – dice Dona – Capiamo le difficoltà del settore turistico, ma va considerato che anche le famiglie sono in crisi. È un momento difficile per tutti, ma c’è chi, come gli albergatori, almeno per ora, ha deciso responsabilmente di mantenere i prezzi sostanzialmente stabili, alzandoli dell’1,1% su base annua ma riducendoli dello 0,8% su maggio».