È stata approvata alla Camera, con 453 voti e il sostegno di tutte le forze politiche, la mozione bipartisan che prevede un limite all’utilizzo in agricoltura della chimica di sintesi, maggiori controlli, la valorizzazione dell’agricoltura biologica, introduzione delle distanze di sicurezza dalle abitazioni, dalle zone frequentate dalla popolazione e dalle coltivazioni biologiche per evitare la contaminazione da pesticidi.
La mozione, frutto anche dell’impegno di una coalizione di Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica, ha come obiettivi la protezione della salute, la tutela ambientale e la difesa del made in Italy e impegna il governo a risolvere il problema dei multiresidui attraverso un maggior monitoraggio degli alimenti e controlli a livello nazionale ed europeo.
“Il voto unanime del Parlamento italiano”, ha dichiarato Paolo Carnemolla, presidente FederBio, “fa seguito al voto quasi unanime della Camera dei deputati lo scorso dicembre sul progetto di legge per l’agricoltura biologica. Entrambi questi voti, che superano schieramenti partitici e contrapposizioni ideologiche ed esprimono un sentimento diffuso fra i cittadini, impegnano il Governo a scelte chiare già nei prossimi giorni quando si avvierà il lavoro di revisione del Piano nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi. La definitiva approvazione da parte del Senato della legge sull’agricoltura biologica è dunque il passaggio fondamentale per iniziare a lavorare concretamente per la transizione dell’agricoltura italiana alla sostenibilità non solo ambientale e sociale ma anche economica, come chiedono anche le manifestazioni dei pastori e degli agricoltori di questi giorni”,
Per la portavoce di Cambia la terra, Maria Grazia Mammuccini, “è un risultato importante che accoglie le nostre istanze principali”.
“I parlamentari più sensibili ci hanno ascoltato. Lo dimostra anche il percorso fatto per centrare l’obiettivo. Da una prima mozione per chiedere limiti all’uso dei pesticidi e più misure a favore del biologico presentata dalla deputata Muroni”, ricorda Mammuccini, “ogni partito ha poi presentato documenti sullo stesso tema ed è iniziato quel percorso che ha portato all’unificazione e alla presentazione di una sola mozione bipartisan”.
“Non possiamo che essere soddisfatti dell’impegno di tutti i gruppi parlamentari e del fatto che su un tema così importante abbiano trovato il modo per mettere in secondo piano le divisioni politiche nell’interesse del paese”.