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VIA LIBERA DELLA CAMERA AL PRODOTTO A KM 0

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“Quando noi vendiamo i prodotti del territorio non solo valorizziamo questi prodotti, ma le stesse risorse ricadono su quel territorio incentivandolo ed arricchendolo!” E’ quanto ha affermato Filippo Gallinella tra i primi firmatari della proposta di legge Filiera Corta e Km zero approvata ieri alla Camera. Ora il testo passerà all’esame del Senato.

 

Ma cosa si intende per chilometro zero? Si tratta di “prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento, compresa l’acquacoltura, provenienti da luoghi di produzione e di trasformazione della materia prima o delle materie prime agricole primarie utilizzate posti a una distanza non superiore a 70 chilometri di raggio dal luogo di vendita o dal luogo di consumo del servizio di ristorazione”.

La proposta prevede che i comuni possano riservare agli imprenditori agricoli la vendita dei prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero o utile e di quelli provenienti da filiera corta, appositi spazi all’interno dell’area destinata al mercato.

Tra le altre principali novità vi è l’istituzione del logo « chilometro zero o utile » e del logo « filiera corta. Il logo potrà essere esposto nei luoghi di vendita diretta, nei mercati, negli esercizi commerciali o di ristorazione ovvero negli spazi espositivi appositamente dedicati all’interno dei locali, anche della grande distribuzione, e potrà essere pubblicato nelle piattaforme informatiche di acquisto o distribuzione che forniscono i prodotti agricoli e alimentari.

Un nuovo articolo, rispetto alla prima versione di marzo 2018, è dedicato alla promozione dei prodotti a chilometro zero o utile o provenienti da filiera corta nella ristorazione collettiva, come le mense scolastiche. Sanzioni da 1.600 euro a 9.500 euro sono previste per chi immette sul mercato prodotti agricoli o alimentari dichiarando il falso sul km 0 o sull’uso del logo.