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VACCINI, PEDIATRI: NON ABBASSARE LA GUARDIA SUL MORBILLO

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Nei primi cinque mesi del 2019 sono stati segnalati 1096 casi di morbillo. Ministero Salute: grazie all’anagrafe vaccinale nessun obbligo di presentazione dei certificati a scuola

Non bisogna abbassare la guarda sui vaccini. Anche perché nei primi cinque mesi di quest’anno sono stati segnalati in Italia oltre mille casi di morbillo. A dirlo è la Sipps, Società italiana di pediatria preventiva e sociale, che interviene anche sulla scadenza di oggi.

 

Il 10 luglio scade infatti il termine per presentare i certificati di avvenute vaccinazioni per le iscrizioni a scuola, previste dalla legge Lorenzin. Ma Ministero della Salute e dell’Istruzione hanno già precisato che, essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l’obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici.

«Grazie all’Anagrafe vaccinale, le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie al dirigente scolastico, che ha l’obbligo di richiedere entro il 10 luglio i documenti mancanti ai genitori – spiega il Ministero –  Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola».

Per i pediatri il nuovo anno scolastico inizia dunque «sotto i migliori auspici, in quanto viene eliminato il rilevante carico della ricerca dei documenti attestanti lo stato vaccinale», dice il presidente Sipps Giuseppe Di Mauro. Ma a preoccupare è la diffusione del morbillo.

«Non bisogna abbassare la guardia – spiega il Professor Luciano Pinto, SIPPS Campania – nei primi 5 mesi del 2019 sono stati segnalati 1.096 casi di morbillo, di cui 79 in bambini di età da 1 a 5 anni e 42 in età < 1 anno: quanti di questi frequentavano un asilo nido o la scuola dell’infanzia? Inoltre, nello stesso periodo sono stati segnalati 25 casi tra Operatori Scolastici, tutti non vaccinati, ad eccezione di 1».

«Il 6 settembre 2017 – prosegue – è entrato in vigore l’obbligo di autocertificazione della propria situazione vaccinale anche per questa categoria, oltre che per gli Operatori Sanitari e Socio-Sanitari: bisogna ricordare a chi è a contatto con bambini nelle prime fasi di vita, che è a rischio sia di contrarre patologie infettive tipiche dell’infanzia, che di essere veicolo di infezione e che, pertanto, il vigente Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, raccomanda per lui tutte le vaccinazioni a copertura delle patologie tipiche dell’età infantile».