L’attività di recupero crediti è finalizzata ad ottenere il pagamento totale o parziale di un credito precedentemente concesso.
Oggi tale attività è spesso delegata a società che utilizzano mezzi illeciti, quali minacce, insulti e chiamate a raffica, oltrepassando i limiti posti dalla legge. Telefonate a raffica anche nel cuore della notte, visite sul luogo di lavoro, messaggi minatori sul cellulare e lettere che riproducono i loghi di tribunali o di Equitalia sono alcuni dei metodi illeciti più utilizzati. Il garante della Privacy, sollecitato dalle associazioni dei consumatori, ha ribadito quelli che sono i comportamenti dovuti da chi attua il recupero crediti.
I contatti telefonici devono avvenire tramite un operatore (quindi non con telefonate pre-registrate) ed il tono utilizzato non deve essere aggressivo o minatorio.
I solleciti devono essere inviati in forma riservata e avendo come destinatario il solo debitore. Sono quindi vietati i plichi che riportino all’esterno indicazioni riguardanti il recupero crediti, ma anche le affissioni sulla porta di casa.
Anche le fantomatiche minacce di segnalazioni alla crif (o similari). In realtà la segnalazione alla Crif la può fare esclusivamente la finanziaria o la banca e previa comunicazione scritta a mezzo raccomandata. Negli altri casi, invece (per es. società telefoniche, della luce, paytv ecc.) non è possibile alcuna segnalazione.
L’Unione Nazionale Consumatori quotidianamente si fa carico di gestire i contatti, frequenti e talvolta “minacciosi”, con questi “operatori del recupero crediti”.
Ecco dunque il primo consiglio che vi diamo:
contattate la nostra Associazione, capace di gestire il conflitto che si crea ed ottenere il risultato più soddisfacente.
Nel caso in cui si subiscano solleciti che oltrepassino i limiti consentiti, è possibile registrare le telefonate moleste, o conservare le comunicazioni ricevute. Sarà più facile dimostrare di aver subito pratiche aggressive e scorrette che, se protratte nel tempo, possono sfociare nel reato di stalking. È per questo vietato chiamare ad orari irragionevoli e con frequenza superiore al dovuto. In questo caso sarà sufficiente presentare il registro chiamate per agire in giudizio e chiedere anche il danno non patrimoniale per la violazione dei propri diritti.
Vi forniamo un decalogo di suggerimenti per potervi difendere:
Ricordate dunque che è un vostro diritto:
– chiedere il numero di telefono da cui proviene la chiamata quando il recupero crediti ci contatta da numerazione anonima: la legge impone alle società di recupero crediti di rendere sempre visibile il numero;
– chiedere il nome dell’operatore telefonico contro il quale possiate sporgere lamentela o denuncia nell’ipotesi di abusi o di illeciti;
– chiedere il nome della società a nome della quale opera chi vi ha contattato: non abboccate a coloro che si dichiarano dipendenti della società, banca o finanziaria titolare del credito. I debiti vengono regolarmente ceduti alle società di recupero crediti con il compito di riscuotere il debito;
– rifiutare telefonate ad orari a dir poco improbabili se non irragionevoli e/o telefonate martellanti a tutte le ore: in questi casi potete denunciare l’accaduto presentando eventualmente una contestazione scritta alla stessa società di recupero;
– rifiutare telefonate in luoghi inadeguati come il posto di lavoro o l’abitazione di parenti: anche in questo caso, potete denunciare la condotta illecita alla stessa società di recupero.
– denunciare il recupero crediti per violazione della privacy con tanto di risarcimento danni nel caso in cui la società di recupero crediti abbia chiesto di voi a vicini di casa o a parenti (anche il coniuge se non è in regime di comunione dei beni), e ad essi sia stata data informazione circa le motivazioni di tale ricerca;
– pretendere che l’operatore telefonico assuma un comportamento educato e rispettoso durante la telefonata; nel caso in cui vengano invece utilizzate espressioni violente, forti o maleducate o minacce di usare la forza avete la possibilità di presentare un esposto alle competenti autorità;
– non aprire al soggetto che bussa alla vostra porta spacciandosi per “esattore” della società di recupero crediti; egli infatti, non riveste alcuna autorità pubblicistica;
– sapere come la società di recupero crediti sia riuscita ad ottenere un vostro indirizzo o un numero telefonico che voi non avete mai fornito al soggetto creditore (la banca, la finanziaria, Sky, ecc.) e chi è il soggetto che li tratta e che li ha ceduti;
– chiedere la cancellazione dei vostri dati dalle banche dati nel caso in cui, pur avendo pagato il debito, continuate a subire persecuzioni e minacce;
– contestare la condotta della società di recupero crediti cha lasciato un avviso affisso sulla porta di casa perchè in netto contrasto con la legge sulla protezione della privacy.