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SPESE SANITARIE: QUANDO USARE IL CONTANTE PER NON PERDERE LE DETRAZIONI

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di Gabriella Lax

Spese sanitarie, attenzione a come ottenere il rimborso delle detrazioni. Perché dal primo gennaio scorso le spese da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi non possono più essere pagate in contanti ma solo con metodi di pagamento tracciabili.

Pagamenti e detrazioni dal 1° gennaio 2020

La novità è prevista previste dalla legge di bilancio 2020. Per i pagamenti che si vogliono detrarre è necessario usare bancomat, carte di credito/debito (anche prepagate) e moneta elettronica, bonifico bancario/postale, bollettino postale, assegno. Ma non solo: il conto/carta dal quale si effettua il pagamento deve essere intestato alla persona che porterà in detrazione la spesa. Infine, oltre alla fattura, va conservata e portata al Caf anche la copia della ricevuta del pagamento. Unica eccezione sono le spese per medicinali, dispositivi medici e le prestazioni di strutture del Sistema Sanitario Nazionale (pubbliche o accreditate).

Spese mediche e detrazioni

Per poter usufruire della detrazione al 19%, il contante potrà essere usato esclusivamente per l’acquisto di medicinali, dispositivi medici e della fruizione di prestazioni sanitarie, siano essere pubbliche o private, accreditate al Ssn.

Questo significa che le altre spese mediche detraibili (ricoveri ed una serie di visite mediche), nel caso in cui si voglia poi avere accesso al bonus, devono essere coperte con mezzi tracciabili, e quindi con bancomat, carte prepagate, carte di credito, bonifici, circolari o assegni bancari.

Documentare il pagamento elettronico

Per avere maggiori informazioni a riguardo serve leggere quanto pubblicato sul tema dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente dovrà conservare le ricevute dei bonifici, le ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti con carte o la documentazione di addebito sul conto corrente. A questo si somma il giustificativo della spesa, cioè scontrino, ricevuta o fattura.

In ogni caso, considerando le altre detrazioni al 19%, in questo modo l’Erario stima di risparmiare circa 496 milioni di euro. Una cifra notevole ma che tuttavia non pare troppo lontana dalla realtà, considerando che il bonus sulle spese mediche oscilla, a seconda dei redditi tra i 728 euro ai 1825 euro, a seconda del reddito.