di Valeria Zeppilli
La legge cd. salva suicidi (legge n. 3/2012) ha introdotto degli importanti strumenti per porre rimedio alle situazioni di sovraindebitamento che non sono soggette né assoggettabili alle procedure concorsuali.
Sovraindebitamento: chi sono i consumatori
Si tratta di procedure che costituiscono un fondamentale sostegno in particolar modo per tutti i consumatori che si trovano in difficoltà economica.
Per capire correttamente l’importanza che esse assumono per tali soggetti, è fondamentale comprendere cosa si intende per consumatore ai fini dell’applicazione di simili procedure.
A chiarirlo è l’articolo 6 della predetta legge, che individua il consumatore nel “debitore persona fisica che ha assunto obbligazioni esclusivamente per scopi estranei all’attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta”.
Consumatori: cosa si intende per sovraindebitamento
Per accedere ai rimedi introdotti dalla legge n. 3/2012, il consumatore deve trovarsi in uno stato di sovraindebitamento, ovverosia deve trovarsi, sempre in base a quanto stabilito dall’articolo 6, in una “situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente”.
Sovraindebitamento consumatori: rimedi
Ma quali sono le procedure delle quali i consumatori possono avvalersi per la composizione della crisi da sovraindebitamento?
La legge del 2012 ne prevede due:
la procedura di composizione della crisi, disciplinata dagli articoli 10, 11 e 12;
il piano del consumatore, disciplinato dagli articoli 12-bis e 12-ter e, come si evince dalla stessa denominazione, riservato esclusivamente ai consumatori.