L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha avviato procedimenti sanzionatori per violazione delle misure di regolazione sui diritti e gli indennizzi dovuti ai passeggeri del trasporto pubblico nei confronti 15 società di servizi ferroviari.
Via libera dell’’Autorità di Regolazione dei Trasporti ai procedimenti sanzionatori nei confronti di ben 15 società di servizi ferroviari e di gestione delle stazioni, per il mancato adeguamento delle carte dei servizi alla disciplina dell’Authority.
Parliamo di temi importanti per i consumatori come gli indennizzi, le norme con riferimento ai diritti dei passeggeri ed in particolare quelli con mobilità ridotta, in materia di abbonamenti e più in generale sulle tempistiche massime per il riconoscimento del diritto all’indennizzo.
Le società coinvolte
L’elenco delle società coinvolte sono sul sito dell’Autorità e tra queste troviamo Trenitalia SPA come molte realtà territoriali che da Nord a Sud dello stivale. Per scoprire l’irregolarità l’Autorità ha controllato a campione le carte dei servizi e delle condizioni generali di trasporto pubblicate sui siti web delle Società e tramite la diretta interlocuzione con i gestori dei servizi ferroviari e quelli delle infrastrutture.
La reazione dei consumatori
Soddisfatto Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha definito il procedimento nel suo insieme “sacrosanto”. “Bene che queste società siano sanzionate, se le loro Carte dei servizi non rispettano le delibere dell’Autorità in materia di indennizzi. Solo se conoscono i propri diritti, gli utenti possono farli valere – ha aggiunto – Attendiamo l’esito del procedimento, ma è evidente fin da subito che se gli indennizzi previsti da Trenitalia e Trenord non risulteranno corrispondenti a quelli obbligatori previsti dalle delibere dell’Authority, scatterà il diritto al risarcimento dei passeggeri. I pendolari viaggiano troppo spesso come sardine e sono trattati come sudditi. I loro diritti sono troppo spesso violati. Ora si potrà fare un po’ di luce”.
In attesa della sanzione
Ora resta solo che attendere l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria fino ad un importo pari al 10% del fatturato della società interessata.