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SALDI ESTIVI, CONSUMATORI: ANDAMENTO TIMIDO E RISCHIO FLOP

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Saldi “timidi”, con spese contenute, e con il rischio che si rivelino un flop. Sono decisamente improntate alla prudenza le prime valutazioni fatte dalle associazioni dei consumatori in vista della partenza dei saldi estivi, in agenda sabato 7 luglio in quasi tutta Italia, fatta eccezione per Sicilia (ieri) e Basilicata (al via oggi). Le prime previsioni parlano di una spesa contenuta, di consumatori molto prudenti, e denunciano il rischio di un sostanziale flop legato al fatto che gli sconti non sono (per ora) ancora consistenti.

 

I saldi, spiega Federconsumatori, erano un appuntamento che “in tempi migliori” i cittadini aspettavano con ansia, mentre oggi il clima è piuttosto freddo. Si prospetta “un andamento delle vendite timido e contenuto”, dice l’associazione sulla base di un’indagine fatta per misurare il “termometro degli acquisti” a Roma, Milano e Napoli. “Il clima generale segnerà un avvio frenato – sostiene Federconsumatori – Secondo le intenzioni, infatti, solo il 39,6% delle famiglie (pari a 9,7 mln di nuclei) è propenso ad acquistare a saldo, con una spesa media di 132 euro a famiglia. L’approccio più diffuso è quello “tardivo”: i cittadini monitoreranno gli sconti per capire la loro reale convenienza, magari rimandando gli acquisti più in là, nella speranza che gli sconti aumentino”. Diverso invece l’andamento nei negozi della fascia medio-alta, dove la ricerca delle occasioni e delle promozioni scatterà già all’apertura. Sono invece in aumento i consumatori intenzionati ad approfittare degli sconti online: sono il 32%.

Per l’Unione Nazionale Consumatori questa estate c’è il rischio di  “saldi in sordina” a causa di sconti ancora troppo bassi: abbigliamento e calzature hanno sconti medi di poco superiori al 20%, maggiori per gli indumenti (circa il 23%) e minori per gli accessori (14%). “E’ già successo in occasione degli ultimi saldi invernali. La riduzione degli sconti praticati dai commercianti ha determinato un flop nelle vendite – dice Massimiliano Dona, presidente dell’UNC – Secondo l’Istat, a gennaio 2018 si è avuto, rispetto allo stesso mese del 2017, un crollo delle vendite del 2,7% per Abbigliamento e pellicceria e del 3,1% per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio. Se non vogliono affossare i saldi, quindi, è bene che i commercianti alzino gli sconti, cosa che, stando alle nostre previsioni, non sembrano al momento intenzionati a fare. Evidentemente la lezione di quest’ inverno non è bastata”. Secondo i dati diffusi dall’associazione, per i saldi estivi gli sconti sono stabili o in ribasso rispetto a quelli praticati durante l’inverno: l’abbigliamento segnerà una riduzione dei prezzi del 21,1%, come a gennaio 2018, mentre per le calzature il ribasso sarà del 20,4%, inferiore rispetto al -20,7% degli ultimi saldi invernali. Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 20,9%, in leggero calo nel confronto con gennaio (-21%). “I commercianti sono ancora in tempo a smentire con i fatti le nostre previsioni – dice Dona –Possono cambiare idea e stupirci piacevolmente con sconti maggiori”.

Il Codacons parla invece di sconti medi più alti rispetto allo scorso anno. Ed evidenzia che molti negozi praticano già sconti speciali ai propri clienti.  “Quest’anno il dato che emerge è una percentuale di sconto medio praticato sulla merce in vendita più elevato rispetto allo scorso anno – sostiene il Codacons – Su abbigliamento e calzature, infatti, i saldi sono partiti con sconti medi compresi tra il 30 e il 40%, ma ci sono anche negozi che da subito hanno applicato una politica aggressiva scontando la merce del 50%, a dimostrazione del fondato timore di un calo delle vendite”. L’associazione sottolinea che, anche in assenza  di una partenza ufficiale, i saldi vengono praticati di fatto da molti negozi con sconti speciali ai clienti. “In base alle rilevazioni del Codacons quasi 1 negozio su 3 applica sconti proponendoli direttamente ai consumatori in fase di acquisto, accettando le richieste di sconti dei cittadini o inviando mail, sms e messaggi WhatsApp ai clienti fidati”.