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PRIVACY, GARANTE: CONSENSO E RACCOLTA FONDI PIÙ SEMPLICE PER ENTI NO-PROFIT

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Consenso dati più semplice per i donatori che aderiscono alla raccolta fondi di un ente no-profit. Possibilità di essere ricontattati per nuove campagne, col loro consenso, ma anche di revocarlo con facilità. Secondo quanto stabilito dal Garante Privacy, i donatori che hanno aderito attraverso sms solidali o telefonate da rete fissa a campagne di raccolta fondi promosse da enti no-profit potranno essere informati sull’esito delle iniziative e, se vogliono essere ricontattati per nuove campagne, potranno dare il loro consenso  attraverso un sms o digitando un testo sul telefono quando fanno la donazione.

 

È quanto si legge nell’odierna newsletter del Garante per la protezione dei dati personali, che ha risposto in questo modo alla richiesta arrivata da alcuni enti del terzo settore (Airc, Telethon, Fai, Medici senza frontiere Italia, Associazione italiana sclerosi multipla, Comitato italiano per l’Unicef e Save the Children Italia) che avevano richiesto il parere del Garante sulla possibilità di conoscere i nominativi e i numeri di telefono dei donatori aderenti alle raccolte dopo le recenti modifiche apportate dall’Agcom al Piano di numerazione nazionale.

Gli operatori telefonici, ha stabilito il Garante, potranno comunicare agli enti no-profit i dati di quanti hanno donato fondi attraverso sms  o telefonate da rete fissa, verso la numerazione con codice “455”, per permettere agli enti di rendicontare ai donatori i risultati delle iniziative cui hanno aderito. Gli enti potranno ricontattare i donatori per promuovere nuove campagne di fundraising solo nel caso in cui questi ultimi abbiano espresso il loro consenso.

Secondo il Garante per operazioni di questo tipo, che prevedono raccolta fondi e addebito del servizio attraverso il credito telefonico, enti no-profit e operatori telefonici sono contitolari del trattamento dei dati e attraverso un accordo interno devono stabilire le rispettive responsabilità in tema di protezione dati personali. E così, chiarisce il Garante, nell’informativa dei gestori telefonici e degli enti no-profit dovranno essere specificati, già in forma sintetica al momento della donazione (con rinvio ad un’informativa più estesa reperibile sui relativi siti di riferimento),  il ruolo di contitolarità dei diversi attori e le differenti finalità di trattamento. Società telefoniche ed enti no-profit dovranno infine mettere a punto un sistema che agevoli anche la revoca del consenso, che come prevede il Regolamento Ue deve poter essere esercitato “con la stessa facilità con cui è stato accordato”.