Bio, integrale, senza glutine, al kamut e con farro: i mille volti della pasta del presente e del futuro dimostrano l’ecletticità di questo piatto. Fra tradizione e innovazione, la pasta si adegua ai cambiamenti del tempo e ai nuovi gusti dei consumatori, che stanno cambiando stili di vita e prestano attenzione alle novità e ai profili nutrizionali. E allora accade che in un solo anno ci sia un aumento del 12% nel consumo di paste “speciali”: vanno su la pasta bio e quella senza glutine, quella al kamut e al farro, quella arricchita di spezie e legumi. E si arriva a un aumento del 18% nel consumo di pasta integrale.
I dati sono di Aidepi (Associazione industrie del dolce e della pasta italiane) che stima anche il ruolo giocato dall’innovazione nel settore della pasta. “In questi ultimi anni – si legge in una nota – le aziende stanno investendo in media il 10% del proprio fatturato (circa 500 milioni) in ricerca e sviluppo per rendere gli impianti sempre più moderni, sicuri e sostenibili. Una risposta in linea con le richieste di 1 consumatore su 2 (fonte IRI/Aidepi), che chiede più innovazione, soprattutto sugli ingredienti”.
Le aspettative dei consumatori sono alte. Un’indagine Iri dice che quasi un italiano su due (48%) si dichiara interessato a nuovi ingredienti, nuovi tipi di pasta e nuovi prodotti. L’innovazione viaggia insieme alla tradizione, se si considera che in pratica tutti mangiano pasta (il 99% degli italiani) e in media cinque volte a settimana. Al primo piatto insomma non si rinuncia ma si chiede di cambiare e di essere al passo coi tempi. Tanto è vero che quasi sei italiani su dieci (il 57%) già orienta le proprie scelte prendendo in considerazione le novità presenti sullo scaffale oppure i prodotti che riescono a rinnovare il gusto.