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OBESITÀ AUMENTA DI PIÙ NELLE AREE RURALI

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L’obesità aumenta di più nelle aree rurali del mondo rispetto alle città. A livello mondiale, in un arco di tempo di oltre trent’anni, c’è stato in media un aumento di peso di circa 5-6 kg ed è stato maggiore nelle aree rurali rispetto a quelle urbane, sia per gli uomini che per le donne. L’obesità insomma sta crescendo più velocemente nelle aree rurali e nei paesi poveri. Un fenomeno che chiama in causa il passaggio da uno stato di denutrizione a uno di malnutrizione, legato all’assunzione eccessiva di calorie di bassa qualità.

 

Il dato è contenuto in uno studio sui trend mondiali dell’indice di massa corporea (Body mass index, Bmi), condotto dall’Imperial College di Londra, i cui risultati sono stati pubblicati a maggio 2019 sulla rivista Nature, nell’articolo “Rising rural body-mass index is the main driver of the global obesity epidemic”. L’analisi ha incluso 2009 studi di popolazione e coinvolto oltre mille ricercatori in tutto in mondo, con misurazioni di altezza e peso in più di 112 milioni di adulti di 200 Paesi e territori, per stimare i trend nazionali, regionali e globali del valore medio del Bmi stratificato per luogo di residenza (area rurale o urbana) dal 1985 al 2017.

“Dai dati emerge che, a livello mondiale in questi 33 anni, l’indice di massa corporea è cresciuto mediamente di 2,0 kg/m² nelle donne e di 2,2 kg/m² negli uomini (che equivale a un aumento di peso corporeo di circa 5-6 kg) e che tale aumento è stato maggiore nelle zone rurali – si legge in un approfondimento di Epicentro – La collaborazione scientifica ha consentito di rilevare che dal 1985 il Bmi medio nelle aree rurali è aumentato di 2,1 kg/m² sia nelle donne che negli uomini, mentre nelle città, l’aumento è stato di 1,3 kg/m² e di 1,6 kg/m², rispettivamente nelle donne e negli uomini”. Contrariamente al paradigma che vede l’urbanizzazione come uno dei fattori più importanti nella diffusione mondiale dell’obesità, lo studio dimostrerebbe che oltre il 55% dell’aumento globale del Bmi medio dal 1985 al 2017, e più dell’80% in alcune regioni a basso e medio reddito, è dovuto all’aumento del Bmi nelle zone rurali. Anche nei Paesi ad alto reddito e industrializzati, è stato registrato un livello di indice di massa corporea lievemente più elevato nelle aree rurali, in particolare per le donne.

Allo studio ha partecipato anche l’Italia con i dati forniti dall’Istituto superiore di sanità. In Italia, il Bmi medio per le donne è diminuito da 25.4 kg/m² a 24.3 kg/m² nelle zone rurali ed è rimasto sostanzialmente stabile nelle zone urbane da 24.6 kg/m² a 24.5 kg/m²; negli uomini, il valore di Bmi medio aumentato sia nelle zone rurali (da 25,1 kg/m² a 26,1 kg/m²) che nelle zone urbane (da 24,9 kg/m² a 26,3 kg/m²).

“L’analisi dei dati – si legge su Epicentro – sottolinea l’urgente necessità di implementare un approccio integrato alla nutrizione nelle aree rurali che favorisca l’accesso ai cibi sani sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della disponibilità, in modo da evitare di sostituire lo svantaggio della denutrizione rurale nei Paesi poveri con uno svantaggio di malnutrizione più generale che comporti l’eccessivo consumo di calorie di bassa qualità”.