La replica del Comandante della polizia municipale di Reggio Calabria all’articolo pubblicato dall’UNC Calabria a proposito delle multe semaforiche recapitate oltre i termini consentiti, dimostra l’assoluta superficialità e rapidità nel liquidare la questione, perdendosi in un labirinto di bizantinismi pseudo-giuridici.
E’ quanto sostiene l’Avv. Saverio Cuoco presidente regionale dell’associazione, che ribadisce: “un’attenta lettura dell’articolo in questione evidenziava già, che la tardività della notifica dei verbali, oltre i termini consentiti, è ammessa solo in caso di difficoltà nel reperire l’indirizzo esatto del destinatario, per cambio residenza o altri motivi che rendano difficoltosa l’individuazione del recapito”.
Al di fuori di questi casi, per quanto ci riguarda la normativa del codice stradale è chiara, la notifica oltre i termini consentiti rende nullo il verbale. Punto
Dovrebbe piuttosto chiarire come mai tali multe semaforiche, sospese nel mese di settembre 2024, continuano ad essere recapitate, con riferimento ad infrazioni risalenti al mese di agosto dello stesso anno, abbondantemente oltre i termini consentiti, al di là di ogni ragionevole considerazione.
Inoltre, quello che viene definito come “becero proselitismo professionale”, è stato rappresentato e comprovato nelle aule dei tribunali e non solo, in oltre 25 anni di attività, proprio in virtù di quello che viene sostenuto dal Comandante e cioè “la tutela del consumatore e del cittadino, presuppone informazioni chiare e complete e deve essere scevra da secondi fini”, basti considerare le centinaia di ricorsi conclusisi favorevolmente a proposito di multe photored, autovelox, e quant’altro, rimanendo nell’ambito del codice stradale, per cui i secondi fini che vengono evocati, non si annidano certo nell’associazione che rappresento.
Infine, non si capisce perché, dovrebbe essere il cittadino, come viene suggerito, a inoltrare istanza in autotutela in caso di eventuali notifiche oltre i termini consentiti, piuttosto che essere esaminata d’ufficio quando i termini vengono sforati, sapendo benissimo, che l’istanza in autotutela non sospende i termini per proporre ricorso e quindi rischiando di incorrere facilmente, nel rischio di non poter impugnare il verbale di che trattasi.
La migliore tutela per i consumatori e per i cittadini in generale è la massima trasparenza e la corretta gestione di questi procedimenti amministrativi che verranno sicuramente dipanati nelle aule giudiziarie, ma che sono essenziali per la fondata credibilità che essi, servano a garantire la massima sicurezza agli automobilisti e non solo, “come secondi fini”, esclusivamente a fare cassa.