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MONOPATTINI ELETTRICI: COME USARLI IN SICUREZZA

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Si chiama micromobilità elettrica e, dopo aver spopolato negli Stati Uniti, in Cina e in diversi Paesi europei, sta iniziando a prendere piede anche in Italia. Facilissimi da usare, utili per muoversi agevolmente per brevi e medie distanze in città, rispettosi dell’ambiente, i monopattini elettrici sono infatti una scelta sempre più comune anche tra gli italiani. Vediamo perché.

Cosa dice la legge?

Tra le novità introdotte dall’inizio del nuovo anno con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2020, c’è stata anche l’equiparazione dei monopattini elettrici alle biciclette. In base a un emendamento al comma 75 della manovra, apportato con il decreto Milleproroghe e che adesso dovrà essere presentato alla Camera, l’equiparazione alla biciclette vale esclusivamente per i monopattini elettrici con una potenza massima di 0,50 Kw e con una velocità non superiore a 25 Km/h, limite di velocità che era stato stabilito con il decreto ministeriale n. 229 del 4 giugno 2019. Lo stesso emendamento alla Legge di Bilancio introduce inoltre delle multe che vanno da un minimo di 200 a un massimo di 800 euro per chi non rispetta le regole, e la sanzione accessoria della confisca amministrativa del mezzo.

I monopattini elettrici possono circolare solo sulle aree pedonali, sui percorsi ciclopedonali, sulle piste ciclabili e sulle strade urbane. Chi li utilizza in atri tracciati, va incontro a multe da 100 a 400 euro.

I test nei Comuni

Con il decreto ministeriale 229 firmato lo scorso 4 giugno dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti , era stata introdotta una prima regolamentazione riguardo l’uso di monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard. Il decreto consentiva, in pratica, la possibilità di effettuare test su strada esclusivamente in ambito urbano. I Comuni che hanno aderito alla sperimentazione hanno dovuto installare un’apposita segnaletica per la durata minima di un anno. Non si è trattato, dunque, di una vera e propria omologazione di questi mezzi, attraverso l’inserimento nel Codice della strada di un pacchetto di regole per il loro utilizzo, ma comunque di un passo in avanti significativo per iniziare a porre dei paletti per il loro uso. Nei Comuni che hanno chiesto l’autorizzazione a effettuare i test, monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard possono circolare entro i 6 km/h nelle aree pedonali ed entro i 20 km/h – ma solo nel caso di monopattini e segway – nelle piste ciclabili protette, nelle corsie riservate e nelle zone con limite di velocità di 30 km/h. I mezzi possono avere una potenza massima di 500 W e devono essere dotati di un regolatore di velocità, di un segnalatore acustico e di una luce frontale fissa. La loro autonomia massima è in media di 25-30 chilometri.

Le regole per gli utenti

Come detto, in Italia gli utenti di questi nuovi mezzi continuano a crescere. A usarli sono più gli uomini che le donne (60% contro 40%). Inizialmente erano soprattutto giovani tra i 16 e i 23 anni. Successivamente l’età si è alzata attestandosi ai 30 anni, concentrandosi dunque nella fascia dei lavoratori che nelle città hanno bisogno di percorrere velocemente pochi chilometri (in media 2) più volte al giorno, ad esempio per raggiungere il posto di lavoro o spostarsi per degli appuntamenti.

Sono in molti a pensare che non vi siano particolari regolare da seguire per muoversi su questi mezzi, e invece non è così.

  • I veicoli elettrici di micromobilità possono essere guidati esclusivamente da conducenti maggiorenni. Possono usarli anche minorenni, a patto che siano in possesso della patente AM per la guida del motorino;
  • È vietato trasportare altri passeggeri;
  • Per il segway e il monopattino elettrico se si circola su strada o su pista ciclabile è obbligatorio indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità;
  • È vietata la circolazione al buio e di giorno in caso di scarsa visibilità per i microveicoli sprovvisti di luci. In questi casi potranno essere solo trasportati a mano;
  • Non sono regole scritte, ma per la propria sicurezza è importante tenere in efficienza il veicolo, mettere il casco (anche se non è obbligatorio), indossare scarpe adeguate, scendere dal monopattino in caso di pioggia e per attraversare la strada;

Lo sharing

Sempre in base al decreto ministeriale 229 ai Comuni spetta inoltre di adibire delle aree per la sosta dei monopattini elettrici nel caso in cui prevedano servizi di sharing. Il primo Comune ad averlo fatto in Italia è stato quello di Milano. Lo sharing di monopattini elettrici funziona come quello per auto e bici: basta scaricare un’applicazione sullo smartphone e avere una carta di credito per il pagamento, è previsto un costo fisso per lo sblocco e una tariffazione al minuto.

Le nostre città sono pronte?

In molte città del nostro Paese non sarà facile individuare aree adatte alla sperimentazione di questi veicoli. I problemi di urbanistica, basti pensare su tutti al caso di Roma. Il rischio concreto, nell’immediato, è che in assenza dell’individuazione di aree dedicate monopattini elettrici, segway, monowheel e hoverboard finiscano per muoversi sui marciapiedi, come accade spesso per le biciclette. E nel momento in cui questi mezzi saranno sempre più diffusi, la possibilità che si verifichino incidenti è purtroppo reale. Secondo una stima di Associated Press negli Stati Uniti ci sono già state undici vittime. A Parigi, dove sono attivi oltre 15mila monopattini elettrici, è vietata la loro circolazione sui marciapiedi. In attesa dell’introduzione di un pacchetto di norme ad hoc nel Codice della strada, oltre che potenziare le piste ciclabili potrebbe essere opportuno prendere in prestito dalla capitale francese questo vincolo. Sarebbe un segnale importante in termini di sicurezza.

Autore: Rocco Bellantone