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LOCKDOWN, LE MISURE PROVOCANO UNO SHOCK SENZA PRECEDENTI

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Il lockdown provocherà a fine anno una riduzione complessiva dei consumi per 68,9 miliardi di euro. I dati Istat e l’analisi delle Associazioni

Elena Leoparco

Le necessarie misure di contenimento del Covid-19 stanno causando uno shock generalizzato, senza precedenti storici, che coinvolge sia l’offerta sia la domanda”. Lo afferma l’Istat nella nota mensile, confermando quanto già preannunciato in occasione delle valutazioni dell’Istituto sul dl ‘Cura Italia’.

I dati Istat

L’intensità della crisi innescata dal Coronavirus stando ai giudizi di famiglie e imprese, già a marzo, risulta più profonda delle precedenti, andando anche oltre ai minimi del 2008.

In uno scenario “caratterizzato dall’estensione delle misure restrittive anche ai mesi di maggio e giugno, la riduzione dei consumi sarebbe del 9,9%, con una contrazione complessiva del valore aggiunto pari al 4,5%”.

 

La limitazione delle attività produttive fino alla fine di aprile determinerebbe invece, su base annua, “una riduzione dei consumi finali pari al 4,1%“, spiega l’Istituto.

“Le misure volte a limitare il contagio da Covid-19 hanno portato, nelle ultime settimane, alla progressiva chiusura, parziale o totale, di un elevato numero di attività produttive”. Sulla base dei dati di contabilità nazionale riferiti al totale delle attività economiche e inclusive della componente dell’economia non osservata, “la limitazione delle attività produttive coinvolgerebbe il 34,0% della produzione“, quindi oltre un terzo, e “il 27,1% del valore aggiunto”.

“Seppure limitate nel tempo e ristrette a un sottoinsieme di settori di attività economica”, le misure prese per il contenimento del Coronavirus “sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sull’intero sistema produttivo“. Oltre agli effetti diretti connessi alla sospensione dell’attività nei settori coinvolti nei provvedimenti, il sistema produttivo subirebbe anche gli effetti indiretti legati alle relazioni intersettoriali.

Codacons: con lockdown, 68,9 miliardi di consumi in meno

Per il Codacons, se le stime dell’Istat saranno confermate, le misure restrittive legate al Coronavirus provocherebbero a fine anno una riduzione complessiva dei consumi per 68,9 miliardi di euro, con una minore spesa pari a -2.644 euro a famiglia.

Considerata la spesa annua delle famiglie italiane, una riduzione dei consumi così elevata e pari al -9,9% provocherebbe una contrazione complessiva della spesa per la maxi-cifra di 68,9 miliardi di euro – spiega l’associazione.

Se dovesse invece verificarsi una caduta dei consumi del -4,1% in caso di limitazione delle attività produttive fino alla fine di aprile, la minore spesa degli italiani sarebbe pari a -28,5 miliardi di euro, con una contrazione dei consumi per -1.095 euro a famiglia – conclude il Codacons.

UNC: allentamento del lockdown per risollevare i consumi

Secondo l’Unione nazionale Consumatori si tratta di “Dati shock, che dimostrano come le vendite di febbraio rese note oggi appartengano ad un’altra era”.

“Per questo abbiamo già chiesto al Governo, non appena sarà possibile dal punto di vista sanitario passare alla cosiddetta fase 2, come prima misura, di rendere nuovamente possibile uscire dal proprio comune per le situazioni di necessità e, quindi, anche per le spese obbligate, oggi possibili solo dove si abita”, dichiara Massimiliano Dona, presidente UNC.

Questa limitazione, mentre per chi risiede in una grande città non ha effetti pratici, per chi abita in un piccolo comune sta diventando un problema serio. Infatti, nei paesi dove ci sono solo negozi di vicinato e botteghe, non solo non ci sono tanti prodotti quanto un ipermercato, che ha fino a 40 mila referenze, ma i prezzi sono maggiori anche del 30% e questo non contribuisce certo ad aiutare le famiglie in difficoltà, che magari hanno un familiare in cassa integrazione. “Un allentamento del lockdown che potrebbe contenere il crollo dei consumi” conclude Dona.