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INDAGINE SULLA POLIZIA LOCALE: L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI VALUTA LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE

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Ampio risalto dalla stampa e dagli organi di informazione è stato attribuito all’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza, che avrebbe portato alla luce un sodalizio perverso, attraverso il quale, alcuni agenti della Polizia Locale, sospesi dal servizio e sottoposti a misure cautelari, avrebbero a vario titolo, commesso reati di concussione, falso, violenza privata, truffa ecc. nell’esercizio delle loro funzioni.

L’operazione in argomento, sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, rappresenta l’elevata attenzione degli organi inquirenti nei riguardi dei reati che coinvolgono la Pubblica Amministrazione, messe in atto con condotte illecite (fino a prova contraria), che evidenziamo, permangono isolate e sporadiche, tali da non intaccare l’intero corpo della Polizia Locale e che ove accertate  in sede giudiziale, sarebbero state poste in essere da pubblici ufficiali, utilizzando i poteri agli stessi conferiti dalla legge per procurare dei vantaggi indebiti a sé e/o ad altri, certamente incompatibili con lo spirito e l’attività di servizio operata quotidianamente dagli Agenti di Polizia, e fortemente lesive dell’immagine e dell’onorabilità del Corpo e dell’intera Città.

L’indagine era partita da una denuncia dello scorso settembre presentata da un extracomunitario venditore ambulante, residente da 30 anni in Italia, vittima di un’ingiustificata appropriazione della merce esposta da parte degli agenti che abusando della loro qualità, gli hanno prelevato la merce per un valore di circa 800 euro nonostante l’uomo avesse esibito la licenza autorizzatoria. Il tutto senza qualificarsi e senza redigere alcun verbale di sequestro o sanzione amministrativa. 

Ed infatti, i reati ascritti agli imputati, ove accertati in sede giudiziale, oltre a ledere l’interesse tutelato in via diretta dalla norma penale, finiscono col creare un vulnus al patrimonio morale ed al perseguimento degli scopi statutari dell’associazione che prevedono all’art. 2 dello statuto dell’Unione Nazionale Consumatori, il compito di:

tutelare il diritto alla trasparenza, al buon andamento delle pubbliche amministrazioni contrastando, anche in sede giudiziale, abusi, corruzione e reati, contro la P.A. e gli utenti, che turbano le regole della concorrenza, della trasparenza e dell’imparzialità”.

Per tale motivo, l’Avv. Diego Giurato, legale dell’associazione, approfondendo minuziosamente ed esaustivamente tutti gli aspetti della vicenda, ivi compreso gli scopi statutari perseguiti dalla stessa associazione di tutela dei consumatori, valuterà la presenza di elementi sufficienti per la costituzione di parte civile, nonché richiesta di citazione del responsabile civile Comune di Reggio Calabria, per essere condannato al risarcimento di tutti i danni materiali e morali, in caso di affermazione della responsabilità degli imputati.

Confidando in un rapido accertamento dei fatti, nella certezza che sarà fatta piena luce sulle gravi accuse ipotizzate e sulle responsabilità, ovviamente differenziate, dei singoli indagati e se i riscontri giudiziari dovessero accertare la sussistenza delle accuse formulate, l’Unione Nazionale Consumatori Calabria, si costituirà parte civile contro gli abusi riscontrati, al fine di tutelare il diritto dei cittadini al buon andamento e imparzialità della P.A. che non può utilizzare i propri poteri per alterare il diritto all’eguaglianza dei cittadini nei confronti della stessa, come deve altresì tutelare l’interesse del privato a non essere turbato nei propri diritti costituzionalmente garantiti e a non essere danneggiato dal comportamento illegittimo e ingiusto del pubblico ufficiale.