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“FREE FROM”, IN ITALIA AUMENTA LA VENDITA DEI PRODOTTI “SENZA ZUCCHERI”

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I prodotti con il claim “senza zuccheri aggiunti” hanno aumentato le vendite di +9,1% e quelli con “pochi zuccheri” sono cresciuti di +7,6%. Le tendenze del mondo “free from” nell’indagine dell’Osservatorio Immagino

Francesca Marras

Aumenta l’interesse dei consumatori per i prodotti “senza zuccheri” nel mondo dei prodotti alimentari “free from” in Italia. A rilevare e monitorare questa tendenza è la settima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, realizzato in collaborazione con Nielsen, che incrocia le informazioni evidenziate su etichette e sell-out di 112 mila prodotti di largo consumo venduti nei supermercati e negli ipermercati italiani.

Free from, aumenta del 9,1% la vendita di prodotti “sugar free”

 

Secondo l’indagine dell’Osservatorio Immagino sono 13.153 i prodotti alimentari a scaffale che hanno in etichetta un’indicazione relativa all’assenza di un componente e/o ingrediente (18,3% del totale food rilevato) e realizzano un fatturato di 6,8 miliardi di euro, cresciuto in un anno di +0,5%.

In forte crescita il trend degli alimenti presentati come “sugar free”: rispetto al 2018, infatti, i prodotti con il claim “senza zuccheri aggiunti” hanno aumentato le vendite di +9,1% e quelli con “pochi zuccheri” sono cresciuti di +7,6%. A fronte di questa tendenza, l’industria alimentare ha incrementato l’offerta, oggi arrivata al 4,4% di incidenza sul totale food rilevato, lanciando in particolare bevande a base di frutta, yogurt, confetture, latte di mandorla e altre bevande piatte.

In cima alla classifica dei claim che hanno registrato vendite superiori alla media del mercato troviamo anche “senza glutammato” (+4,9%), “senza additivi” (+2,7%) e “senza olio di palma” (+1,6%).

Free from, nuove tendenze

Inoltre l’Osservatorio ha rilevato la presenza di nuovi claim emergenti, tra cui “senza antibiotici” (+62,0%), “non fritto” (+6,1%) e “senza lievito” (+1,9%), che hanno tassi di crescita interessanti ma che hanno una presenza a scaffale ancora limitata (0,1-0,4% della numerica).

Senza glutine e senza lattosio

Secondo i dati riportati nell’indagine, sugli scaffali di supermercati e ipermercati italiani l’Osservatorio Immagino ha trovato 9.431 prodotti che si presentano come “senza glutine” o “senza lattosio”, pari al 13,1% dell’offerta alimentare complessiva. Nel 2019 il paniere degli alimenti per intolleranti e allergici ha generato 3,7 miliardi di euro di vendite, ossia il 14,5% del giro d’affari totale del paniere food dell’Osservatorio Immagino (esclusi acqua e alcolici).

A dominare il mercato in termini di numero di referenze e di sell-out – prosegue l’Osservatorio – è l’offerta di prodotti per celiaci, ossia con il claim “senza glutine” o con il logo della spiga sbarrata dell’Associazione italiana celiachia (Aic).

Il sell-out del claim “gluten free” è cresciuto di +1,7% in un anno, grazie soprattutto ad hamburger, maionese, affettati e uova pasquali. Invece il logo Aic ha aumentato le vendite annue di +2,8%, spinto da preparati per brodo, affettati, surgelati, panificati e pasta.