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FARMACIE DI STRADA: LA SANITÀ NON PUÒ LASCIARE INDIETRO NESSUNO

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“Il progresso vero non lascia indietro nessuno”. Lo ha dichiarato Enrique Häusermann, presidente Assogenerici, nella relazione all’Assemblea pubblica delle industrie dei farmaci generici e biosimilari in programma oggi a Roma. “Abbiamo cura di loro” è lo slogan che battezza il progetto sperimentale “Farmacie di strada”, proposto dall’Istituto di Medicina Solidale Onlus (IMES) e sostenuto da Assogenerici in partnership con la Fondazione Banco Farmaceutico (FBF), l’associazione Banco Farmaceutico Research (BFR) e la Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti (FOFI).

 

La sfida è quella di far marciare assieme sostenibilità e solidarietà per allargare la platea di chi ha accesso alle cure, abbracciando anche chi rischia di restare ai margini del diritto alla salute sancito dalla Costituzione e spesso suo malgrado tradito dal SSN.

“Sono troppi i cittadini, italiani e stranieri, che rinunciano alle cure o alle prestazioni mediche per problemi di reddito”, ha detto Häusermann. “L’obiettivo deve essere quello di limitare l’impatto di fattori socio–economici sullo stato di salute delle persone e sostenere il SSN, un modello unico, che troppo spesso diamo per scontato: in quest’ottica la scelta di equivalenti e biosimilari è una scelta etica”, ha proseguito Häusermann.

L’Istituto di Medicina Solidale Onlus (IMES), nato in collaborazione con l’Università e il Policlinico di Roma Tor Vergata e sostenuto dal volontariato di alcuni medici universitari, ha avviato il Servizio di Medicina Solidale e delle Migrazioni nel 2004 a Tor Bella Monaca, Municipio VI di Roma, caratterizzato dal più alto indice di povertà nella Capitale. Nei sei ambulatori oggi gestiti l’assistenza medica è assicurata da 30 volontari medici specialisti, psicologi e infermieri che garantiscono 15mila prestazioni l’anno.

Proprio da Tor Bella Monaca e dal Colonnato del Bernini a Piazza San Pietro partirà la sperimentazione per 12 mesi del modello pilota di “Farmacie di strada”.

Le farmacie funzioneranno indipendentemente ma in stretta connessione con gli ambulatori di strada: saranno rifornite da Banco Farmaceutico con i medicinali donati da aziende e privati, il flusso dei farmaci in-out sarà registrato e monitorato con sistemi informatizzati e i prodotti saranno dispensati da farmacisti volontari, secondo le prescrizioni mediche rilasciate dagli ambulatori solidali.

L’esperienza consentirà la realizzazione di una sorta di prontuario della “Farmacia di strada”, appositamente disegnato in relazione alle patologie prevalenti, alle linee guida di terapia, alla scelta dei farmaci essenziali.

Output attesi: la riduzione dello spreco di farmaci, l’ottimizzazione di un circuito virtuoso che trasforma lo scarto in risorsa, un controllo sanitario efficace sulla catena delle cronicità, la riduzione degli accessi impropri al Pronto soccorso.