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600 EURO DI SPESA A FAMIGLIA PER LIBRI, CANCELLERIA E TRASPORTI

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Quanto costa il ritorno a scuola? In media 600 euro a famiglia per libri e dizionari, cancelleria e trasporti, con punte di quasi 700 euro al Nord Ovest d’Italia e naturalmente con budget diversi a seconda del numero di figli che torna fra i banchi. I numeri vengono da un’indagine Doxa per Findomestic sul tema “Back to school: le spese scolastiche degli italiani”. Per l’avvio dell’anno scolastico 2018/2019 la spesa media delle famiglie italiane è di 611 euro, in leggera flessione rispetto ai 654 euro messi sul piatto nell’autunno dello scorso anno.

 

Non mancano le discrepanze geografiche, evidenzia la Doxa. Al Nord Ovest la spesa media è stata di 698 euro, contro i 540 circa investiti nell’Italia del Sud e Isole. Con un gap superiore ai 150 euro. A fare la differenza è anche ovviamente il numero di figli in età scolare. Per le coppie con un solo figlio il budget medio è stato di 458 euro, mentre per chi ha 2 figli o più è stato di 686 euro. Altra evidenza: il 57% degli italiani ha affrontato le spese scolastiche ricorrendo al reddito corrente. Il dato è in linea con quanto rilevato nel 2017. Stabile al 38% anche chi è ricorso a risparmi ad hoc o ad aiuti esterni quali borse di studio, interventi da parte di parenti o amici, prestiti o finanziamenti.

Il ritorno a scuola e le spese scolastiche significa, per il 49% degli intervistati, che si dovranno tagliare altri consumi. Chi attinge al risparmio e al conto corrente per far fronte alle spese richieste dal ritorno a scuola risparmia su altre voci di costo: a subire i tagli più importanti sono le attività legate al tempo libero, gli esborsi legati alla casa (manutenzione o acquisto mobili), quelli per gli elettrodomestici e per i device hi-tech (informatica/telefonia).  Rispetto allo scorso anno diminuiscono gli italiani che per risparmiare sulle spese legate alla scuola dei figli ricorrono all’usato: sono il 59% contro il 73% rilevato nel 2017. Mentre il numero di coloro che cercano su Internet libri e accessori scolastici resta elevato al 74%. Le voci di spesa che più incidono sul budget da mettere in campo sono libri e dizionari, che rappresentano l’esborso maggiore per il 65% degli intervistati, seguiti dalla cancelleria al 43% (con un netto aumento rispetto al 36% del 2017) mentre al terzo posto si piazza la voce trasporti.

Quasi un italiano su due, rileva ancora l’indagine, non sa che può detrarre il 19% delle spese per la scuola dei figli mentre un altro 8% sceglie consapevolmente di non approfittarne. E sì che la detrazione fiscale è applicabile a una spesa massima di 717 euro e gli studenti di ogni ordine e grado in Italia che possono usufruirne sono oltre 8 milioni.