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EDUCAZIONE CIVICA A SCUOLA, DAL PROSSIMO ANNO SARÀ OBBLIGATORIA

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Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole le linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che sarà obbligatoria dal prossimo anno scolastico a partire dalla scuola dell’infanzia

Sabrina Bergamini

L’educazione civica torna a scuola. Avrà come pilastri lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale. Sarà trasversale alle altre materie e sarà obbligatoria in tutti i gradi dell’istruzione.

Il Ministero dell’Istruzione ha inviato alle scuole le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, in attuazione della legge 92 del 2019. Mentre si attendono per questa settimana le linee guida sulla riapertura delle scuole a settembre, che domani saranno portate in conferenza unificata.

 

A partire dal prossimo anno scolastico, il 2020/2021, «questo insegnamento, trasversale alle altre materie, sarà infatti obbligatorio in tutti i gradi dell’istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia», informa il Ministero. Il documento spiega i contenuti sui quali deve essere costruito l’insegnamento dell’educazione civica, che dal prossimo anno scolastico avrà un proprio voto e almeno 33 ore l’anno dedicate.

Lo studio dell’educazione civica si baserà su tre assi portanti: la Costituzione, lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza digitale.

La Costituzione

Studentesse e studenti approfondiranno lo studio della Carta costituzionale e delle principali leggi nazionali e internazionali. L’obiettivo sarà quello di fornire gli strumenti per conoscere i propri diritti e doveri, di formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della comunità.

Lo sviluppo sostenibile

Il riferimento è all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. L’insegnamento comprenderà educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio come anche «la scelta di modi di vivere inclusivi e rispettosi dei diritti fondamentali delle persone, primi fra tutti la salute, il benessere psico-fisico, la sicurezza alimentare, l’uguaglianza tra soggetti, il lavoro dignitoso, un’istruzione di qualità, la tutela dei patrimoni materiali e immateriali delle comunità».

In questo nucleo rientrano anche l’educazione alla salute, la tutela dell’ambiente, il rispetto per gli animali e i beni comuni, la protezione civile.

La cittadinanza digitale

«Per “Cittadinanza digitale” deve intendersi la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali».

L’obiettivo è quello di formare gli studenti alle opportunità e sensibilizzarli alle criticità del digitale.

«Sviluppare questa capacità a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa – si legge nelle linee guida – da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto».

L’educazione civica nella scuola dell’infanzia

L’educazione civica nella scuola dell’infanzia si esprimerà con il gioco e le attività educative e didattiche.

«Attraverso la mediazione del gioco, delle attività educative e didattiche e delle attività di routine – spiegano le linee guida – i bambini potranno essere guidati ad esplorare l’ambiente naturale e quello umano in cui vivono e a maturare atteggiamenti di curiosità, interesse, rispetto per tutte le forme di vita e per i beni comuni».

Sempre in questo contesto ci può essere anche per l’infanzia quella che viene definita «inizializzazione virtuosa ai dispositivi tecnologici».