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DISPERSIONE DI CORRENTE ELETTRICA, COME ACCORGERSENE

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Dei tanti problemi che possono affliggere le nostre case, la dispersione di corrente è alta nella lista delle più pericolose – non tanto perché attenti direttamente alla nostra salute, anche se il trafficarci da inesperti è un’idea estremamente malconsigliata -, quanto piuttosto perché, se lasciata a sé stessa, tende a dissanguare il nostro portafogli con bollette astronomiche e un generale calo di rendimento per l’intero impianto elettrico.

 

Dato che non c’è niente di peggio nella vita che pagare troppo per avere troppo poco, se sospettiamo di avere una dispersione di corrente in casa non perdiamo tempo e andiamo ad assicurarci che sia effettivamente così. Vediamo come.

Salvavita, non salvaspese

Una rapida premessa sul problema che andiamo ad affrontare: la dispersione di corrente elettrica in casa è causata, nella stragrande maggioranza dei casi, da un cattivo isolamento che porta l’elettricità a disperdersi lungo canali superflui o più semplicemente nell’ambiente.

In teoria i nostri Salvavita (cosiddetti, il nome tecnico sarebbe “interruttore differenziale”) dovrebbero interrompere forzosamente il flusso d’elettricità qualora questo rilevi una dispersione, o un consumo, superiore alla soglia per cui è stato installato – ma questo non impedisce a dispersioni inferiori a quella soglia di far danni alle nostre liquidità e disponibilità energetiche, in quanto verranno del tutto ignorate.

È quindi consigliabile controllare quale sia la sensibilità del nostro Salvavita, per farci un’idea di quanto intensa possa essere la dispersione in atto: ricordiamo che la maggior parte di loro ha una sensibilità che va dai 10 ai 500 mille Ampere, e che la loro sensibilità cala o aumenta in base agli ambienti, con i bagni (luoghi umidi e solitamente interessati da acqua in varie forme) che tendono ad avere delle soglie molto più basse (dato che una fuga di elettricità avrebbe qui conseguenze molto peggiori di un semplice danno monetario).

Come capire da cosa dipende la dispersione di corrente?

Ma come facciamo a trovare la dispersione di corrente in sé, una volta che siamo sicuri ce ne sia una?

Il primo passo sarebbe procurarsi un congegno chiamato “tester”, inteso specificamente per questa applicazione, ma possiamo anche eseguire un paio di semplici test preliminari prima di procedere all’acquisto, che potrebbero risparmiarcelo.

Il primo test è controllare il contatore, cosa che dovremmo fare immediatamente se notiamo che questo continua a saltare o scattare: se questo avviene, andiamo ad esaminare il suo display.

Se vediamo “superata potenza massima” o frasi di questi genere, si danno alcuni casi – o abbiamo troppi elettrodomestici attivi ed è stata effettivamente superata la potenza massima, oppure abbiamo una dispersione di corrente.

Il secondo test è controllare gli elettrodomestici, prestando attenzione al loro essere collegati all’elettricità o meno, e proviamo a collegarli uno ad uno e vedere come reagisce il circuito. Se scopriamo che con uno di questi la corrente salta, chiaramente abbiamo trovato il colpevole e dovremo sostituirlo, ma se invece continua a succedere a prescindere dall’elettrodomestico, è il momento di procurarci un tester, ottico o digitale.

Procuratoci il tester ed eseguito il test, quanto rimane da fare è piuttosto semplice – chiamare un elettricista o l’azienda che si è occupata dell’impianto elettrico e far presente il problema.

Ricordiamoci sempre che non si scherza con l’elettricità ed è sempre meglio lasciar fare agli esperti se abbiamo anche solo un dubbio sul come procedere o dove mettere le mani.

Rivolgiti a un professionista esperto, richiedi subito un preventivo gratuito!