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DISCRIMINAZIONE IBAN ESTERI, ANTITRUST MULTA FINDOMESTIC

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Sanzione Antitrust per 600 mila euro nei confronti di Findomestic Banca per discriminazione Iban esteri

Sabrina Bergamini

L’Antitrust multa Findomestic Banca per discriminazione Iban esteri. Ammonta a 600 mila euro la sanzione decisa dall’Autorità nei confronti di Findomestic per aver operato, nello svolgimento dei servizi finanziari, «una discriminazione tra conti correnti italiani e conti correnti esteri».

La condotta multata, spiega l’Antitrust nel bollettino di ieri, consiste nel «non consentire alla clientela gli addebiti diretti delle rate di rimborso dei finanziamenti su conti correnti accesi presso Banche aventi sede in Paesi dell’Unione Europea diversi dall’Italia, così come consentito invece rispetto a conti nazionali».

 

Iban e discriminazione geografica

Discriminazione Iban esteri nello svolgimento dei servizi finanziari, dunque.

La condotta esaminata dall’Antitrust riguarda l’impedire alla clientela di «provvedere al rimborso dei finanziamenti ricevuti mediante domiciliazione bancaria sui conti correnti accesi presso banche aventi sede nel territorio dell’Unione Europea e non situate nel territorio nazionale e, quindi, con Iban non caratterizzati dalle iniziali “IT”, con modalità analoghe a quelle previste per le domiciliazioni su conti correnti nazionali».

L’Antitrust riconosce in via preliminare che «l’eliminazione della discriminazione geografica nell’uso di bonifici ed addebiti diretti in euro, quale ostacolo alla piena attuazione del sistema SEPA e, più in generale, alla realizzazione del mercato unico dei pagamenti, rappresenta ed è stata considerata come un obiettivo prioritario a livello europeo».

La gestione informatica degli Iban esteri

Questo tipo di condotta, prosegue l’Antitrust, può essere realizzata «non solo negando tout court la possibilità di effettuare bonifici ed addebiti diretti in euro tramite conti correnti non nazionali, ma anche intralciando l’esercizio di tale diritto attraverso la previsione di modalità di fruizione differenziate rispetto alla domiciliazione su conti correnti italiani».

Nel caso sotto esame la violazione è stata causata dall’adozione di «un sistema informatico non in grado di gestire in modo organico e automatizzato le richieste di domiciliazione su conti esteri».

I clienti potevano insomma scegliere la domiciliazione sul conto corrente solo per conti italiani e non per Iban esteri. In quel caso le richieste venivano compilate a mano oppure si prevedeva il pagamento attraverso bonifico.

Nei servizi finanziari, argomenta infatti l’Antitrust, «l’architettura dei sistemi di pagamento con addebito automatico e le sottese procedure interne consentivano (almeno fino al 3 luglio 2020) alla clientela di scegliere il pagamento con domiciliazione su conto corrente solo nel caso di conti accesi presso una banca italiana, con esclusione dunque dei conti correnti aperti presso Banche estere aventi sede in altri paesi dell’Unione Europea».

Le richieste di rimborso da conti nazionali ed esteri sono state gestite in modo diverso.

Le richieste relative a conti non italiani non andati a buon fine, spiega ancora l’Antitrust, sono state gestite da Findomestic attraverso la compilazione manuale del modello SDD (Sepa Direct Debit) oppure la sostituzione dell’addebito diretto su conto corrente con il pagamento tramite bonifico.