di Gabriella Lax – Un porto sicuro in cui lasciare tranquillamente la liquidità, un posto trasparente e poco dispendioso. Ma la realtà che caratterizza i conti corrente è ben lontana.
Da un lato, ci sono tassi d’interesse arrivati ai minimi storici che non consentono alle banche di avere i margini caratteristici della loro attività di intermediazione. Dall’altro, la crisi e l’economia che si fa strada tra mille difficoltà per risalire la china a determinare un notevole incremento della massa di crediti deteriorati. Infine, nel faccia a faccia con l’innovazione tecnologica le banche tradizionali si sono mal adattate. Ben si comprenderà che, in tutti questi casi, aumentare i costi dei servizi offerti ai correntisti può aver rappresentato per le banche una via d’uscita per recuperare la redditività perduta negli ultimi anni.
Quanto costano i conti correnti?
Sono circa 1.396 miliardi di depositi e risparmio postale nel nostro Paese, come riporta il Sole 24 Ore, di cui 960 in capo alle famiglie. Questi comportamenti sono dettati da incertezza e poca fiducia nel futuro da parte soprattutto delle famiglie. Da non sottovalutare poi un basso livello di cultura finanziaria rispetto ai Paesi anglosassoni. Grazie a questi due elementi che si combinano si spiega la crescita della liquidità sui depositi italiani a tassi di quasi il 5% annuo.
Anche se il conto è online i costi ci sono e si pagano. Secondo ConfrontaConti.it (gruppo Mutuionline), il saldo annuo di 7 conti selezionati su 8 è negativo sia per il profilo del correntista con 10mila euro sul conto sia per quello con 20mila euro (il saldo annuo è la differenza tra gli eventuali interessi corrisposti sulle giacenze di conto e i costi totali). Si tenga presente che c’è un elemento silente ma presente: l’inflazione e, dunque, l’aumento dei prezzi al consumo, fa diminuire il potere d’acquisto dei soldi sul conto.
Si può concludere che, sebbene i conti correnti siano tra gli strumenti bancari più utili e più utilizzati, consentendo di svolgere una serie di operazioni quotidiane con evidenti vantaggi di tempo e sicurezza delle transazioni, non si può affermare che i conti correnti siano strumenti legati al risparmio vero e proprio o, peggio ancora, di guadagno per coloro che hanno una somma di denaro da far fruttare.