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COME SCELGONO IL VINO I CONSUMATORI? IL PREZZO ARRIVA SECONDO

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Come scelgono il vino i consumatori al supermercato? Prima di tutto incidono formato, colore e denominazione di origine, quindi il prezzo, poi la regione di appartenenza. Gli acquisti di vino nella grande distribuzione sono pari a 8 milioni di ettolitri per un fatturato di 2,5 miliardi di euro, somma di vini e spumanti nei supermercati italiani. I vini più acquistati sono quelli a denominazione di origine e i vini tipici regionali. E in un trend che da anni vede scendere i consumi di vino, gli italiani cercano sempre di più la qualità.

Allo stesso tempo avanzano i vini biologici, con 5,3 milioni di bottiglie e 25 milioni di euro di fatturato bio di vini e spumanti nella Gdo, con un fatturato in crescita del 40% e prezzi in leggero calo. Nel segmento bio il prezzo medio a bottiglia è oltre i 4 euro per i vini e oltre i 7 euro per gli spumanti. I dati vengono dalla ricerca di IRI sul vino in Gdo presentata al Vinitaly.

Il formato preferito dai consumatori è la bottiglia da 0,75cl mentre il brik è in flessione e sono sempre più graditi nuovi formati come la mezza bottiglia (+21,3%) e il bag in box (+13,8%). In questo contesto, la grande distribuzione ha migliorato la propria offerta. Ha detto la rappresentante di Federvini, Robertà Corrà: “È indubbio il fondamentale ruolo giocato dalla Gdo nell’evoluzione del settore vitivinicolo, una crescita non solo numerica, ma anche di qualità. É aumentata la sensibilità per prodotti di prestigio con prezzi anche elevati, con marche note, profondamente legate al territorio. Questo in risposta al cambiamento delle esigenze del consumatore”.

La grande distribuzione segnala esperienze di co-branding, una valorizzazione della qualità dell’offerta e l’attenzione all’italianità del prodotto, nonché la crescita dell’assortimento di vini bio. Allo stesso tempo, si può fare ancora molto nella comunicazione del vino, come ha evidenziato Luigi Rubinelli, Direttore di Retail Watch: “Il reparto dei vini ha bisogno di atmosfera, bisogna crearla, non sempre è sintonica con il prodotto. Poi servono informazioni, in genere ne sono presenti poche, e vanno suggeriti gli abbinamenti col cibo, è veramente raro trovarli”.