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CARNI SUINE TRASFORMATE, OBBLIGATORIA L’INDICAZIONE DI PROVENIENZA IN ETICHETTA

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Via libera, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, al Decreto interministeriale che dispone “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”, come prosciutti e salumi

Francesca Marras

Via libera, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, al Decreto interministeriale che dispone “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate“, come prosciutti e salumi.

Come specificato all’art. 2 del Decreto, l’obbligo è rivolto, in particolare, a “carni di ungulati domestici della specie suina macinate, separate meccanicamente, preparazioni di carni suine e prodotti a base di carne suina”,

 

“al fine di assicurare una corretta e completa informazione ai consumatori, rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari e della concorrenza sleale, nonché la tutela dei diritti di proprietaà industriale e commerciale anche delle indicazioni geografiche semplici” (Art. 3 del Decreto)

Carni suine trasformate, l’origine in etichetta

Come specificato all’Art. 4, l’indicazione del luogo di provenienza delle carni deve includere le seguenti informazioni:

  • Paese di nascita: (nome del Paese di nascita degli animali)
  • Paese di allevamento (nome del Paese di allevamento degli animali);
  • Paese di macellazione: (nome del Paese in cui sono stati macellati gli animali).

Inoltre, nel caso in cui la carne provenga da suini nati, allevati e macellati nello stesso Paese, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: (nome del Paese)“. Per quanto riguarda la dicitura “100% italiano”, questa è utilizzabile solo quando la carne è proveniente da suini nati, allevati, macellati e trasformati in Italia.

Quando la carne proviene, invece, da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati membri dell’Unione europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: UE“. Quando la carne proviene da suini nati, allevati e macellati in uno o più Stati non membri dell’Unione Europea, l’indicazione dell’origine può apparire nella forma: “Origine: extra UE”.

Infine, qualora l’indicazione dell’origine si riferisca a più di uno Stato, il riferimento al nome del Paese può essere sostituito dai termini “UE“, “extra Ue” o “UE o extra UE“, a seconda dei casi.

Il commento di Coldiretti

“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

“Un obiettivo condiviso da ben il 93% dei cittadini che ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti, secondo l’indagine online del Ministero delle Politiche agricole – prosegue Prandini. – Il decreto nazionale interministeriale introduce l’indicazione obbligatoria della provenienza per le carni suine trasformate, dopo che ha avuto il nulla osta da parte della Commissione Europea, per garantire trasparenza nelle scelte ai 35 milioni di italiani che almeno ogni settimana portano in tavola salumi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat”.