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BIOLOGICO, CORTE DEI CONTI EUROPEA ESAMINERÀ IL SISTEMA DI CONTROLLO DEGLI ALIMENTI BIO

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Il biologico cresce. Crescono le vendite al dettaglio, la superficie coltivata a bio, le importazioni di prodotti biologici. Ma il mercato stenta a soddisfare la domanda, mentre c’è le necessità di tutelare i consumatori che acquistano prodotti bio e sono disponibili a pagarli di più. Questo il quadro nel quale si colloca l’azione della Corte dei Conti europea, che passerà al vaglio il sistema di controllo degli alimenti biologici. La Corte sta infatti realizzando un audit sulle verifiche che vengono eseguite nell’Unione europea sui cibi biologici: il report sarà pubblicato per l’inizio del 2019.

Sarà esaminato il sistema di controllo che regola la produzione, la trasformazione, la distribuzione e l’importazione di prodotti biologici. “L’intento – spiega la Corte dei Conti europea – è di appurare se i consumatori possano nutrire oggi maggiore fiducia nel fatto che i prodotti siano effettivamente biologici rispetto a quanto non avvenisse nel 2012, anno in cui la Corte ha eseguito l’ultimo audit di questo settore”.

La qualità biologica dei prodotti, ricorda la Corte, viene verificata sulla base di un sistema di certificazione stabilito dalla normativa UE e sottoposto alla supervisione della Commissione europea. Il sistema è attuato dagli Stati membri e vengono svolte ispezioni a cura di enti sia pubblici che privati.

Si tratta di un settore ormai uscito dai consumi di nicchia. I principali dati fotografano un fenomeno in crescita: le vendite al dettaglio nel mercato biologico della Ue, dice la Corte, sono aumentate del 54% tra il 2010 e il 2015. Nello stesso periodo, la superficie totale dedicata all’agricoltura biologica è cresciuta del 21%. I prodotti biologici importati hanno registrato un incremento del 32% tra il 2012 e il 2015. Questo però comporta il rischio del falso bio. Sostiene la Corte dei Conti europea: “Sebbene i prodotti biologici siano più costosi rispetto ai prodotti ottenuti con tecniche convenzionali, il mercato stenta a soddisfare la domanda e il sovrapprezzo che i consumatori sono disposti a pagare potrebbe incoraggiare la vendita di prodotti biologici fraudolenti”.

Nell’ambito della politica agricola comune, le aziende che praticano l’agricoltura biologica percepiscono un pagamento di “inverdimento”. Possono beneficiare anche di un sostegno a titolo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale sia per adottare che per mantenere le pratiche di produzione biologica. Il contributo complessivo di tale fondo ai pagamenti per l’agricoltura biologica, ricorda la Corte, ammonta a 6,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Sostiene il responsabile dell’audit Nikolaos Milionis: “La sfida cui è confrontato il settore biologico consiste nell’assicurare una costante crescita della domanda e dell’offerta, preservando al contempo la fiducia dei consumatori”.