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WWF: BIG DELLA RETE INSIEME PER FERMARE COMMERCIO ONLINE DI SPECIE PROTETTE

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Al via coalizione globale contro il commercio illegale online di specie protette. I big dell’hi-tech, dell’ecommerce e dei social media – da Google a Facebook, da eBay ad Alibaba – hanno raccolto l’invito del WWF e stanno lavorando per rendere le piattaforme online e le app inutilizzabili per i trafficanti di natura. L’obiettivo è fermare il commercio illegale che permette di comprare online in pochi minuti cuccioli di tigre o monili d’avorio e di alimentare un mercato illegale estremamente florido che muove miliardi e mette in pericoli animali e piante. “Sono 21 le grandi aziende tecnologiche di Nord America, Asia, Europa e Africa che hanno creato la prima coalizione globale per stroncare il commercio online di animali e piante selvatici – spiega il WWF –  L’obiettivo è ridurre il traffico di natura attraverso le piattaforme online dell’80% entro il 2020”.

L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi dall’associazione ambientalista. “Questo accordo è una pietra miliare significativa per porre fine al traffico di animali selvatici online – commenta  Isabella Pratesi, Direttore Conservazione del WWF Italia – Abbiamo tutti un ruolo da svolgere nel garantire che un mondo senza rinoceronti, elefanti, tigri e migliaia di altre creature non diventi una realtà“.

Oggi, spiega il WWF, ci vogliono pochi minuti per comprare in rete animali selvatici in via di estinzione, cuccioli di tigre compresi, ma anche oggetti e monili come quelli di avorio. Queste vendite sono quasi sempre illegali. “Le persone che acquistano questi prodotti contribuiscono consapevolmente o inconsapevolmente al quarto più grande mercato illegale del mondo, una rete criminale che si stima raggiunga i 20 miliardi di dollari l’anno e i cui protagonisti sono spesso gli stessi che trafficano persone, armi e droga”, spiega il WWF. Il commercio illegale di specie selvatiche è una delle più grandi minacce per la fauna e i numeri dati dall’associazione sono impietosi: ogni anno vengono uccisi più di 20 mila elefanti per il commercio delle zanne, e ogni giorni quasi tre rinoceronti vengono uccisi in Sud Africa per impadronirsi del corno. Ogni 5 minuti viene ucciso un pangolino per il commercio illegale delle scaglie. E felini come la tigre sono ormai in grave pericolo di estinzione proprio a causa del bracconaggio spietato.

Spiega il WWF: “Le piattaforme online hanno dato ulteriore spinta a questo drammatico commercio: ma ora, grazie al coinvolgimento dei grandi protagonisti del web, favorito dalla spinta di WWF, TRAFFIC (Trade record analysis of fauna and flora in commerce) e IFAW, si sono poste le basi per invertire la rotta”. La coalizione comprende Alibaba, Baidu, Baixing, eBay, Etsy, Facebook, Google, Huaxia Collection, Instagram, Kuaishou, Mall for Africa, Microsoft, Pinterest, Qyer, Ruby Lane, Shengshi Collection, Tencent, Wen Wan Tian Xia, Zhongyikupai, Zhuanzhuan and 58 Group, per iniziativa di WWF, TRAFFIC e IFAW.