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VADEMECUM PER IL RISPARMIO SICURO

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A cosa prestare attenzione prima di fare un investimento? Leggi il nostro vademecum e contattaci per assistenza:

1) Informarsi in anticipo: questa è la prima regola e valutare più prodotti. Siete sicuri che non ci siano prodotti che offrono risultati migliori? Se avete dubbi aspettate a decidere! Ma comunque non fatevi ingolosire perché un alto rendimento comporta sempre un rischio elevato. E poi considerate il rating (il grado di affidabilità) della società, ma ricordate che le agenzie  (Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch) sono pagate per dare il rating e in passato anche rating buoni hanno tradito i risparmiatori.

 

2) Verificate l’interlocutore. Fate attenzione a mediatori non autorizzati e diffidate di certe pubblicità, possono essere ingannevoli. Non tutti possono proporre un investimento ma solo i soggetti autorizzati: le Società di Intermediazione mobiliare (SIM), le società di gestione di risparmio (SGR), gli intermediari finanziari iscritti all’albo tenuto da Banca d’Italia, gli agenti di cambio. E naturalmente le banche, ma è bene ricordare che queste non sono consulenti indipendenti.

3) Non firmate subito. Prendete una pausa di riflessione. Meglio leggere con calma a casa i prospetti informativi prima di prendere qualsiasi decisione. Se non avete tutto chiaro, fatevi aiutare da chi è più esperto.

4) Attenzione alla parola. Banche e  promotori sono obbligati a rilasciare documentazione scritta concernente le condizioni e il rischio dell’investimento che stanno proponendo. Le promesse fatte a voce non hanno alcun valore e difficilmente sono dimostrabili.

5) Attenzione al profilo di rischio: il questionario di profilazione MIFID va redatto con scrupolo e senza cedere alla tentazione di dichiararsi esperti se non lo siamo. Rifiutate di aggiornare il profilo di rischio solo per acquistare un determinato titolo.

6) Separazione tra crediti e vendite di prodotti: rifiutate la diffusa pratica di erogare mutui o finanziamenti solo a patto che il consumatore acquisti azioni, obbligazioni o polizze.

7) Diversificate il portafoglio. Mai investire tutto in un solo prodotto finanziario (sarebbe dovere di correttezza dell’intermediario evitare eccessi di concentrazione) e controllate almeno mensilmente l’andamento del titolo: un consumatore consapevole deve monitorare costantemente il proprio portafoglio.

8) Cambiate investimento solo quando siete convinti. Per ogni compravendita di titoli pagate una commissione. Ogni switch è un affare per la banca e per il promotore, ma per voi è un costo certo! Quindi contenete le operazioni allo stretto necessario. In ogni caso fate attenzione ai costi, sono sempre nascosti, ma incidono! I costi riguardano spese o commissioni, ma anche il deposito amministrato sul quale sono collocati i titoli e i costi del conto corrente.

9) Diffidate di prodotti complessi. Se non siete esperti il loro acquisto rischia di essere un atto di fiducia nella banca. No in particolare a: obbligazioni strutturate, strumenti derivati (swap, option, futures, ecc.). Attenzione ai prodotti emessi in valuta diversa dall’euro, si corre anche il rischio di cambio.

10) Mai firmare in bianco. L’acquisto di qualsiasi prodotto finanziario deve avvenire solo con un ordine scritto. E’ possibile l’acquisto on line e telefonico; quest’ultimo deve essere registrato (per provare, eventualmente, la corretta esecuzione dell’ordine che hai dato alla banca) e deve in ogni caso essere confermato per iscritto. Per quanto riguarda i pagamenti, attenzione agli assegni: mai versare il controvalore dell’investimento in contanti, con assegni intestati al promotore o all’impiegato bancario. Se versate l’ammontare al promotore potete farlo solo con un assegno non trasferibile intestato alla banca (alla SIM o all’SGR) e dovete ricevere immediatamente copia dell’ordine d’acquisto.

In conclusione, se ritenete che l’intermediario non abbia svolto bene i propri doveri, potete fare un esposto all’ufficio reclami dell’intermediario (banca, società finanziaria, ecc.). Questo è obbligato a rispondervi entro 30 giorni. Se non siete soddisfatti (o la risposta non perviene entro 30 giorni), per contenziosi inferiori a 100.000 euro, potete rivolgervi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), il vecchio Ombudsman bancario, che però non è competente per attività di investimento quali la compravendita di azioni e obbligazioni o le operazioni in strumenti finanziari derivati, che sono di competenza del sistema di conciliazione e arbitrato della Consob.  In alternativa potete presentare un esposto alla Consob e alla Banca d’Italia. Infine c’è l’autorità giudiziaria, cioè il tribunale civile o penale.

Autore: Unione Nazionale Consumatori