L’Autorità ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”
Le mascherine “U-Mask” finiscono nel mirino dell’Antitrust. L’Autorità ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., per contestare le attività di promozione e di vendita di tali dispositivi.
“Queste – spiega l’Autorità in una nota – verrebbero svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria in corso per indurre il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato”.
U-Mask, le motivazioni dell’Antitrust
Secondo quanto rilevato dall’Antitrust, “i claim con cui le società enfatizzerebbero l’efficacia, in termini di prevenzione, delle mascherine in questione appaiono in grado di ingannare i consumatori, inducendoli all’acquisto di un prodotto privo delle caratteristiche e della capacità filtrante pubblicizzata, con conseguente potenziale pericolo per la salute”.
“Al prodotto U-Mask – prosegue – da un lato è attribuita un’efficacia protettiva (per singolo filtro) di 200 ore di utilizzo effettivo o di un anno, che non sarebbe debitamente comprovata; dall’altro, questo tipo di mascherina sarebbe impropriamente comparato con dispositivi di protezione individuale (DPI) rispetto ai quali, secondo la presentazione sul sito web, “U-Mask ha un’efficienza superiore, paragonabile a un FFP3”. Invece U-Mask non è certificata come DPI, ma risulta registrata presso il Ministero della Salute come dispositivo medico di ‘classe I’”.
Vengono inoltre contestate altre omissioni e ambiguità nelle informazioni presenti sul sito, in relazione al diritto di recesso, al foro del consumatore, alla garanzia legale di conformità e al meccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso.
L’Antitrust avvia anche un subprocedimento cautelare
Vista l’attualità della questione e la gravità della condotta, l’Autorità ha contestualmente avviato un subprocedimento cautelare, volto a verificare la sussistenza dei presupposti per la sospensione provvisoria di tale pratica, assegnando alle società un breve termine per la risposta.
Il 15 febbraio 2021 l’Autorità ha condotto, dunque, ispezioni nelle sedi di U-Earth Biotech Ltd. e Pure Air Zone Italy S.r.l., avvalendosi della collaborazione dei militari della Guardia di Finanza.
UNC: si faccia chiarezza
“Bene, si faccia in fretta chiarezza – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Serve al più presto capire l’effettiva capacità filtrante di quelle mascherine e la loro efficacia protettiva, con prove di laboratorio incontrovertibili, in modo che non vi siano dubbi di sorta”.