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TRIONFA IL TRICOLORE IN ETICHETTA E SALGONO GLI ACQUISTI

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Tra gli scaffali del supermercato, tra cibi veg, bio, free from e rich in, c’è un claim a cui pare nessuno sappia resistere ed è il “made in Italy”. Nel 2017 il fenomeno più significativo, in termini di incidenza sull’offerta dei prodotti e sul giro d’affari di supermercati e ipermercati, è stato infatti l’italianità: tra “product in Italy”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano”, indicazioni e bollini, si tratta di una tendenza che riguarda oltre il 25,4% dei prodotti e il 22,5% delle vendite (arrivate a superare i 6,3 miliardi di euro), in crescita annua del 4,5%.

Secondo quanto riportato nel nuovo numero dell’Osservatorio Immagino, nel corso del 2017, a fronte di 15.362 prodotti che richiamano l’italianità in etichetta, le vendite sono cresciute del +4,5%. Un bel salto in avanti rispetto al +2,3% con cui si era chiuso il 2016. Complessivamente, i prodotti presentati come italiani o tipicamente italiani hanno generato oltre 6,3 miliardi di euro di sell-out. E la percentuale di prodotti venduti in promozione è scesa al 35,1% a valore, in calo rispetto al 36,7% del 2016.

La crescita del 4,5% delle vendite ha generato nel 2017 circa 274 milioni di euro incrementali, dovuti in gran parte alle vendite senza promozioni, imputabili nuovi prodotti, ma sostenuti complessivamente anche dai prodotti esistenti che richiamano in etichetta claim legati al mondo dell’italianità: la bandiera tricolore, ad esempio, campeggia sul packaging del 14,3% dei prodotti alimentari, ai quali si deve il 13,8% del giro d’affari totale dell’alimentare.

Il 2017 segna un bilancio molto positivo anche per le indicazioni geografiche riconosciute e tutelate dalla UE: Doc e Dop velocizzano i loro ritmi di crescita delle vendite rispetto all’anno precedente, mentre Igp e Docg tengono il passo positivo del 2016: nell’Igp il traino è rappresentato dai salumi, nei Doc e Docg da vini e spumanti e nei Dop dai formaggi.

Per quanto riguarda la regione di provenienza dei prodotti che si contraddistinguono per “l’italianità”, circa 2 mila comunicano esplicitamente sull’etichetta la loro origine regionale, con il riferimento a sette regioni principalmente: Campania, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige.

Pur essendo pressoché stabile il numero di prodotti rilevati, emerge che tutte le regioni chiudono il 2017 con un giro d’affari in crescita. Si segnalano, in particolare, gli sprint di Puglia (+17,7% di vendite nell’intero anno), Toscana (+13,9%) e Piemonte (+11,6%), mentre segna una battuta d’arresto la Campania, che a totale 2017 dimezza la crescita rispetto ai primi sei mesi dell’anno, fermandosi al +5,6%.

Il Trentino Alto Adige guadagna il podio e si conferma la regione più valorizzata sulle confezioni: è presente su 672 prodotti, pari all’1,1% dell’offerta complessiva del largo consumo italiano, che generano un giro d’affari di oltre 241 milioni di euro (0,9% di incidenza.