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TFR IN RITARDO: VIA AI RICORSI DEI DIPENDENTI PUBBLICI

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di Annamaria Villafrate

Per tanto tempo i dipendenti pubblici sono stati “invidiati” dai lavoratori del settore privato. In effetti i lavoratori della pubblica amministrazione hanno sempre goduto di qualche privilegio in più. Con il Governo Monti e il decreto “Salva Italia” però il vento è cambiato. Ora sono i dipendenti pubblici a chiedere a gran voce la riduzione dei termini di pagamento del Tfr.

Vediamo di capire perché.

Tfr 2018 dipendenti pubblici: “basta” disuguaglianze

I dipendenti pubblici affilano le armi sostenuti dalle Cisl di tutta Italia. E’ infatti iniziata l’offensiva per ottenere la riduzione dei termini di pagamento del Tfr del settore pubblico.

Il Tfr dei dipendenti pubblici infatti è corrisposto anche a distanza di due anni rispetto alla fine del rapporto, mentre per i privati i tempi di attesa sono decisamente inferiori: in media dai 30 ai 45 giorni! Una differenza che si ripercuote sulla vita dei dipendenti pubblici. Il Tfr infatti è il risultato di accantonamenti annuali effettuati per tutta la durata del rapporto di lavoro. Ritardare il momento dell’erogazione crea un danno notevole al lavoratore poiché il decorso del tempo erode il valore del Tfr a causa della perdita progressiva del potere di acquisto della moneta.

Tfr 2018 dipendenti privati: che cos’è e quando deve essere corrisposto

Il trattamento di fine rapporto, comunemente chiamato liquidazione o buona uscita, è un importo che il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una volta cessato il contratto, per raggiungimento dell’età pensionabile, dimissioni o licenziamento.

Il Tfr dove essere erogato nel momento in cui il rapporto di lavoro viene a cessare o nei diversi termini stabiliti dai Contatti Collettivi Nazionali di categoria (Ccnl). Ogni settore fissa infatti scadenze diverse entro le quali il datore deve corrispondere il Tfr al dipendente. I dipendenti privati devono quindi fare riferimento ai contratti collettivi nazionali per sapere quando il datore di lavoro dovrà liquidare loro il Tfr.

Tfr dipendenti pubblici: chi e come viene pagato

Quando il rapporto di lavoro giunge al termine il lavoratore deve firmare la dichiarazione quadro G del modello Tfr INPS già compilato a cura dell’ente o dell’amministrazione di appartenenza. Egli non è tenuto a recarsi presso l’amministrazione per cui ha lavorato o l’INPS per richiedere il Tfr, poiché la sua corresponsione avviene d’ufficio. Una volta liquidato il Tfr il pagamento avviene a mezzo bonifico bancario o postale o in modalità elettronica.

Tfr dipendenti pubblici: a chi spetta

Il Tfr spetta automaticamente ai dipendenti pubblici assunti dal 31 maggio 2000 a tempo determinato e dal 31 dicembre 2000 a tempo indeterminato.

Per il personale assunto prima del 31/12/2000 a tempo indeterminato il Tfr è opzionale

se il dipendente ha aderito contemporaneamente al fondo di previdenza complementare. Per questi lavoratori l’indennità viene calcolata con criteri diversi:

– prima della data di adesione al fondo con il Tfs (che ha natura retributiva e previdenziale);

– successivamente con il Tfr (natura contributiva).

a) Pagamento del Tfr per i dipendenti pubblici che hanno cessato il rapporto per il raggiungimento dei requisiti della pensione al 31.12.2017.

Modalità di erogazione:

  • Soluzione unica se il Tfr non supera € 50.000;
  • 2 rate annuali se l’importo del Tfr è compreso tra € 50.000 e € 100.000;
  • 3 rate annuali se l’importo del Tfr supera € 100.000 (le prime due rate di € 50.000 vengono erogate a 6 e a 12 mesi da quando decorre il diritto al pagamento della prima. Con la terza viene pagata la parte di Tfr residua.)

b) Pagamento Tfr dipendenti pubblici in pensione a partire dal 01.01.2018

Il Tfr viene liquidato:

  • dopo 12 mesi se il trattamento pensionistico è senza penalizzazioni
  • dopo 24 mesi se il trattamento pensionistico prevede penalizzazioni.

c) Nuovi termini pagamento Tfr dipendenti pubblici

Per i dipendenti pubblici i nuovi termini di pagamento del Tfr cambiano in base alle cause di cessazione del rapporto di lavoro:

  • entro 105 giorni: se il servizio termina per inabilità o decesso;
  • dopo 1 anno: se il contratto a tempo indeterminato viene a cessare per pensionamento e raggiungimento dei requisiti di servizio o età.
  • dopo 24 mesi: se il rapporto viene a cessare per dimissioni volontarie con o senza diritto a pensione, licenziamento o destituzione.

Tfr erogato in ritardo: cosa può fare il lavoratore?

Se il Tfr viene erogato in ritardo, il dipendente pubblico o privato può inoltrare una lettera di sollecito a cui potrà seguire un’azione legale, se il datore continua a non pagare.

Tfr dipendenti pubblici: l’obiettivo della lotta

Da quanto esposto sono chiare le ragioni dei dipendenti pubblici e dei sindacati. I ricorsi avviati per tentare di ridurre i termini di erogazione del Tfr hanno infatti lo scopo finale di far dichiarare l’incostituzionalità delle disposizioni che, introducendo tempi così lunghi per liquidare i Tfr dei dipendenti pubblici, creano una evidente quanto illegittima situazione di disuguaglianza sociale.

Nel frattempo è stata lanciata una raccolta firme sul web aperta a tutti su Change.org