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STAND-BY ELETTRODOMESTICI, RIDURRE LO SPRECO E RISPARMIARE IN BOLLETTA

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Lo spreco dell’energia elettrica dovuto allo stand-by degli elettrodomestici presenti in casa si traduce in una spesa in bolletta che va da 18 a 90 euro all’anno. Lo rivela uno studio realizzato da Selectra

Lo spreco dell’energia elettrica dovuto allo stand-by degli elettrodomestici presenti in casa si traduce in una spesa in bolletta che va da 18 a 90 euro all’anno. A rivelarlo è uno studio condotto da Selectra e la startup Midori.

Secondo questa indagine lo stand-by incide, in media, dai 10% ai 16% sui consumi totali di un’abitazione, un dato che cresce con il numero di elettrodomestici presenti in casa. Sono stati presi in considerazione tre tipi di utenti: una famiglia grande e consumi medio-alti (3800 kWh/anno), una famiglia definita “tipo” dall’Autorità (2700 kWh/anno) e una coppia, o singoli, con consumi inferiori alla media (1500 kWh/anno).

 

Famiglia numerosa con consumi medio-alti: circa 90 euro di stand-by in bolletta

Secondo l’indagine, per una famiglia composta da 2 adulti e 3 bambini che abitano in una casa indipendente di 150 mq, con un contatore a 4,5 kW e dotata di 13 principali elettrodomestici (lavastoviglie, asciugatrice, stufetta, microonde, forno, tv, lavatrice, ferro da stiro, aspirapolvere, tostapane, phon, piastra per capelli, condizionatore) il consumo annuo si attesta sui 3800 kWh/anno e la spesa nella bolletta della luce ammonta a circa 744 euro/anno.

Tagliando il consumo in stand-by, ossia riducendo i consumi totali del 16%, la bolletta annuale si alleggerisce del 12%, ossia di 90 euro: scende più di tutte la voce relativa alla materia prima energia (-38 €/anno), seguita dagli oneri di sistema (-25 €/anno) e le imposte – IVA e accise (-22 €/anno), mentre gestione e trasporto contatore si riduce soltanto di 5 euro all’anno, perché questa voce è determinata principalmente dalla potenza del contatore e varia poco in base ai consumi.

Famiglia definita “tipo” dall’Autorità: circa 53 euro di stand-by in bolletta

Una famiglia che consuma 2700 kWh/anno e ha un contatore a 3 kW viene definita “tipo” dall’Autorità. Un tale consumo è stato rilevato per una famiglia composta da 2 adulti e 2 bambini che vivono in una casa indipendente di 100 mq attrezzata con 11 elettrodomestici (lavastoviglie, microonde, forno, tv, lavatrice, ferro da stiro, aspirapolvere, tostapane, phon, macchina del caffè, condizionatore). La bolletta della luce in questo caso ammonta a circa 504 euro/anno.

I dati rilevati attestano che per questo tipo di cliente lo spreco dell’energia in modalità stand-by ammonta a circa il 13%, che nell’arco dell’anno fa pagare 53 euro in più. Facendo attenzione a staccare gli elettrodomestici dalla presa, non si riesce a ridurre notevolmente solo la voce relativa alla gestione e trasporto del contatore (solo -3 euro all’anno), mentre sulla materia prima energia si risparmia 22 euro/anno, gli oneri di sistema scendono di quasi 15 euro e si risparmiano altri 14 euro all’anno sulle imposte.

Coppie/singoli con consumi inferiori alla media: circa 18 euro di stand-by in bolletta

Prendendo l’esempio di un appartamento di 80 mq nel quale risiede una coppia, dotato di 9 elettrodomestici (tv, frigo, lavatrice, aspirapolvere, tostapane, macchina del caffè, phon, ferro da stiro, fornetto) e un contatore a 3 kW, è stato rilevato un consumo medio di circa 1500 kWh/anno. La bolletta della luce in questo caso ammonta a circa 332 euro.

Anche chi consuma poco e riceve una bolletta più bassa può ridurla ulteriormente, perché si spreca sempre ben 10% dell’energia a causa dello stand-by. Facendo attenzione a non lasciare gli elettrodomestici collegati alla presa si può risparmiare 18,5 euro/anno, ossia il 5,6% della spesa totale.