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SPRECO ALIMENTARE: SOLO UN TERZO ITALIANI ESCE DAL RISTORANTE CON LA “DOGGY BAG”

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Quanti italiani escono dal ristorante col pacchettino degli avanzi in mano? Circa un terzo risponde di farlo “sempre, spesso, talvolta”, mentre il 24% dice di non lasciare mai avanzi e una percentuale complessiva del 14% non lo fa perché lo ritiene da “poveracci”, o non educato, oppure se ne vergogna. A restituire il quadro è un sondaggio fatto da Coldiretti in vista della Giornata nazionale contro lo spreco alimentare di oggi.

 

Un italiano su tre, il 33%, porta a casa gli avanzi della tavola con la “doggy bag” quando esce dal ristorante, mentre dice di farlo raramente il 18%. Il 5% non lo fa perché si vergogna. Il 9% perché lo considera “volgare”, non educato, o “da poveacci”. E un altro 9% dice che non saprebbe cosa farsene.

“Nel nostro Paese la situazione resta comunque molto lontana – dice Coldiretti – rispetto ad altre nazioni a partire dagli Stati Uniti dove la borsa con gli avanzi è nata addirittura negli anni ’40 per diventare ormai una prassi naturale e consolidata tra la popolazione che coinvolge addirittura i Vip”.

Se per cultura molti italiani pensano che non vada lasciato nulla nel piatto, verso il pacchetto degli avanzi c’è ancora un certo pudore. Almeno secondo l’interpretazione di Coldiretti, che spiega: “La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i suggerimenti dei nonni, richiama un passato difficile che riconosceva il valore del cibo e la necessità di non sprecarlo. Un comportamento che mal si concilia però con i troppi pudori ancora presenti nel richiedere gli avanzi del cibo acquistato nel ristorante come avviene abitualmente in altre realtà. Una abitudine dunque che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia dove permangono molte resistenze nonostante la richiesta di portare a casa gli avanzi dei pasti consumati nella ristorazione sia un diritto dei clienti sancito anche dall’entrata in vigore della legge 166/16 sugli sprechi alimentari che ‘promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo’.”