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SANITÀ, ONLINE IL SITO ISSALUTE CONTRO FALSI MITI E BUFALE

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Problemi di salute? Dubbi sull’alimentazione o sui farmaci? Niente di più facile: si cerca su google e si acquista una competenza tale da credersi medici specializzati. Con un grande inconveniente: spesso ci si imbatte in informazioni poco corrette, se non del tutto prive di fondamento. Ma se non si ha una formazione scientifica non è facile districarsi nella mole di informazioni disponibili. Come difendersi da bufale e falsi miti in sanità? Per dare uno strumento in più ai cittadini è stato lanciato qualche giorno fa ISSalute, progetto realizzato dall’Istituto superiore di sanità. Un portale contro le bufale in sanità e con notizie scientificamente corrette.

Il progetto, si legge sul sito ISSalute, “nasce per mettere a disposizione dei cittadini con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti, indipendentemente dal grado di istruzione e competenza nelle materie tecnico-scientifiche, informazioni aggiornate, indipendenti e certificate sugli stili di vita, sull’alimentazione, sull’ambiente, sulle malattie e sui disturbi che provocano, sulle cause che le determinano e sulle cure disponibili. Inoltre, per sfatare molte “bufale” e falsi miti circolanti in tema di salute, sono state raccolte in una apposita sezione oltre 150 informazioni ingannevoli corredate dalle spiegazioni scientifiche che ne evidenziano l’infondatezza”.

Nel sito c’è un’ampia sezione su “falsi miti e bufale”, che comprende alimentazione, vaccini, farmaci, sessualità, fumo alcol e droghe e molte altre voci. “Hai bisogno di ferro! Mangia tanti spinaci!”: è un falso. In realtà, spiega l’Iss, “gli spinaci non sono una buona fonte di ferro per l’organismo. Infatti, gran parte del ferro in essi contenuto è inutilizzabile come nutriente perché presente insieme a sostanze che ne inibiscono l’assorbimento nell’intestino. La credenza popolare che gli spinaci siano un’ottima fonte di ferro è, probabilmente, dovuta in parte alla larga diffusione mediatica che hanno avuto alcune pubblicità e cartoni animati”.

Mangiare cibi senza glutine è più salutare? Niente affatto.“In assenza di patologie che giustifichino l’eliminazione dalla dieta di cibi contenenti glutine, è consigliabile consumare tali cibi per non privarsi dei nutrienti in essi contenuti”, spiega il sito, sottolineando dunque che per chi non soffre di celiachia “la privazione del glutine non solo è una scelta immotivata, ma anche controproducente”. Qualcuno, in tema di farmaci, penserà che non c’è mai niente di meglio dei rimedi naturali. Sbagliato. “I rimedi naturali, proprio come i farmaci, possono rivelarsi inefficaci, interagire negativamente con altre terapie oppure dare effetti indesiderati gravi come reazioni allergiche o danni al fegato”.

Il portale vuole dunque fare chiarezza e agire contro le bufale online. Sostiene Walter Ricciardi, presidente dell’ISS (fonte: QuotidianoSanità): “Il nostro portale nasce per spiegare ai cittadini il valore della ricerca e di tutta la conoscenza prodotta dall’Iss e dall’intera comunità scientifica per renderla fruibile al maggior numero di persone possibile, senza discriminazione di reddito o di livello di alfabetizzazione. Scendiamo in campo contro le bufale online. Vogliamo offrire ai cittadini che sempre più spesso consultano il web per motivi di salute, trovando tutto e il contrario di tutto, un approdo sicuro, un punto di riferimento rigoroso e autorevole. È un’informazione certificata all’origine perché prodotta negli stessi luoghi in cui si fa ricerca e si produce conoscenza scientifica e un contributo all’equità e alla sostenibilità del nostro sistema sanitario”.

Un portale per orientarsi nel grande mare delle informazioni sulla salute online, dunque. Perché non c’è niente di più facile di cercare sul web informazioni e imbattersi in valutazioni e dati sbagliati, ma difficili da identificare per chi non ha una formazione medica, specialmente quando si arriva in siti web non istituzionali e generici. Si tratta infatti di un’esperienza che vivono in tanti. Secondo una recente ricerca del Censis sono 15 milioni gli italiani che in caso di piccoli disturbi cercano informazioni sul web ma 8,8 milioni sono stati vittime di fake news nel corso dell’anno. E ci sono 3,5 milioni di genitori che si sono imbattuti in indicazioni mediche sbagliate.