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SALVARE ALITALIA CON GLI ONERI DI SISTEMA. ASSOCIAZIONI: ASSURDO CHE A PAGARE SIANO GLI UTENTI

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Salvare Alitalia potrebbe comportare un aumento delle bollette di luce e gas. Gli articoli 37 e 50 del Decreto Crescita prevedono infatti, la possibilità di utilizzare 650 milioni di euro presenti sui conti della CSEA per la copertura finanziaria della misura in favore della continuità del servizio della compagnia aerea Alitalia. Nel pomeriggio di ieri, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha raccomandato al Governo di evitare il ricorso a misure che dispongano il trasferimento diretto al Bilancio dello Stato di risorse provenienti dalla tariffa elettrica e gas, al fine di scongiurare ripercussioni negative su famiglie e imprese.

 

Immediatamente, il Codacons si è associato alla segnalazione di ARERA, affermando che il fondo CSEA, che viene finanziato dalle famiglie attraverso le fatture di luce e gas per mitigare le variazioni periodiche delle tariffe energetiche, ed evitare rincari troppo pesanti a danno di utenti e imprese, non può e non deve essere usato dal Governo per fini diversi da quelli previsti.

“Non permetteremo che per salvare Alitalia, già costata agli italiani la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, Lega e M5S mettano le mani in tasca ai cittadini, e siamo pronti ad avviare una battaglia legale per bloccare tale abnorme misura”, commenta Carlo Rienzi, presidente dell’associazione.

“Da anni assistiamo all’uso delle somme pagate dai consumatori italiani nelle bollette per scopi totalmente estranei alla natura della loro riscossione”, dichiara Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale. “Da tempo, stiamo chiedendo al Governo, e alla stessa Autorità per l’energia, la revisione della struttura tariffaria per diminuirne i costi”, dichiara Pierpaola Pietrantozzi, segretario nazionale Adiconsum. “A tale scopo è fondamentale sfrondarla di quelle componenti che poco o nulla hanno a che fare con i reali consumi energetici dei cittadini-consumatori, a cominciare dagli oneri generali di sistema, trasferendone una parte sulla fiscalità generale”.

Per Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, tentare il salvataggio di Alitalia usando soldi pubblici non solo è inutile ma anche “vergognoso” perché il conto di questa operazione, invece di gravare sulla fiscalità generale, sarebbe caricato sul sistema elettrico, “con il rischio di aumenti delle bollette di luce e gas, che sono già tra le più care d’Europa”. “Insomma, gli oneri, come abbiamo sempre chiesto, dovrebbero semmai scendere, non certo aumentare”.

“Basta mettere le mani nelle tasche dei cittadini“. È l’altolà che arriva dall’Associazione Codici, che boccia la parte deldecreto Crescita che prevede il ricorso alle somme della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali per sostenere Alitalia. “Per far volare Alitalia”, dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli, “si vogliono aumentare gli oneri di sistema sulle bollette di luce e gas. Parliamo di costi indiretti che non dipendono dai consumi degli italiani. Quella che si profila è l’ennesima ingiustizia nei confronti dei consumatori, c’è il rischio che per aiutare Alitalia si aumentino le tariffe di luce e gas. Non possiamo accettarlo, siamo pronti a dare battaglia per fermare questo decreto”.

Nel dibattito interviene anche Assoutenti dichiarandosi pronta “a lanciare l’autoriduzione delle bollette se non verrà modificato il decreto crescita, così come richiesto in questi giorni anche da ARERA”. I consumatori attendono fiduciosi la risposta del MEF e colgono l’occasione per tornare su una questione che ritengono cruciale per la tutela dei cittadini: “Basta pagare oneri di sistema inutili in bolletta” ribadisce il Presidente Furio Truzzi. “L’allarme di ARERA sul dl crescita è giusto, ma l’Authority dovrebbe affrontare anche la questione di questi oneri, che pesano un terzo della bolletta e che vanno necessariamente ridotti. In bolletta devono essere addebitati solo i costi dei consumi effettuati, il posto degli oneri di sistema è la fiscalità generale”.

E Confoconsumatori incalza sostenendo che gli oneri non si toccano se non al ribasso. “Sono ormai maturi i tempi per rimettere ordine nei costi nella bolletta energetica”, commenta l’avvocato Franco Conte, responsabile Energia & Utenze di Confconsumatori, “i consumatori hanno bisogno di maggiore chiarezza. È da tempo che sosteniamo come associazioni dei consumatori l’eccessivo carico della fattura dell’Energia per le famiglie italiane, che ormai non riescono far fronte regolarmente e in tranquillità agli addebiti. È chiaro a tutti che quanto paghiamo in bolletta non è solo l’energia che consumiamo ma ben altro”.