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SALDI ESTIVI 2019 AL VIA. I CONSIGLI PER I CONSUMATORI

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Tre, due, uno: saldi. Anzi saldi estivi 2019, perché è questo che gli amanti dello shopping (scontato) digitano su Google in questi giorni. Per vedere se ora la borsetta dell’ultima collezione è diventata accessibile e se la griffe preferita è giù partita con i prezzi scontati al 30%.

 

QUI IL CALENDARIO REGIONE PER REGIONE

Basilicata: dal 2 luglio al 2 settembre

Calabria: dal 29 giugno al 1 settembre

Campania: dal 6 luglio al 30 agosto

Emilia Romagna: dal 6 luglio al 30 agosto

Friuli-Venezia Giulia: dal 6 luglio al 30 settembre

Lazio: dal 6 luglio al 15 agosto

Liguria: dal 1° luglio al 14 agosto

Lombardia: dal 6 luglio al 30 agosto

Marche: dal 6 luglio al 1° settembre

Molise: dal 6 luglio al 30 agosto

Piemonte: dal 6 luglio al 26 agosto

Puglia: dal 6 luglio al 15 settembre

Sardegna: dal 6 luglio al al 30 agosto

Sicilia: dal 1° luglio al 15 settembre

Toscana: dal 6 luglio al 30 agosto

Umbria: dal 6 luglio al 30 agosto

Valle d’Aosta: dal 6 luglio al 20 agosto

Veneto: dal 6 luglio al 31 agosto

Provincia autonoma di Bolzano: dal 5 luglio al 17 agosto

Ecco che allora le associazioni dei consumatori forniscono il consueto vademecum per chi acquista a saldo. Di seguito le ‘regole base’ per assicurarsi un buon acquisto, i consigli ‘anti-bidone’ dell’Unione Nazionale Consumatori:

1) Prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Avete due mesi di tempo (non 7 o 8 giorni) per denunciare il difetto del capo e per ottenere la sua sostituzione o riparazione. La scelta è del consumatore, salvo che il rimedio richiesto sia impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore rispetto all’altra soluzione (non potete pretendere la sostituzione delle scarpe solo perché è rotto un laccio, in tal caso dovete accettare la riparazione). Se il cambio non è possibile, ad esempio perché manca la vostra taglia, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono) o, se preferite, ad una riduzione del prezzo.

2) No ai fondi di magazzino. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati. È improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni articolo, di tutte le taglie ed i colori.

3) Confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate a curiosare nei negozi, segnandovi il prezzo della merce che vi interessa. Potrete così verificare se lo sconto praticato è reale ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.

4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa carichi di capi di abbigliamento, magari anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…). Pagare un prezzo alto non implica che sia un prodotto di qualità.

5) Diffidate degli sconti esagerati. Gli sconti superiori al 50% spesso nascondono merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. L’abitudine di ritoccare il prezzo vecchio così da alzare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto, è dura a morire. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi troppo elevati.

6) Prova dei capi. Non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farvela provare vi chiedono un anticipo.