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RITORNO A SCUOLA, STANGATA DA QUASI 600 EURO. MA NEGLI ANNI PASSATI ERA PEGGIO

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La spesa media delle famiglie per l’anno scolastico sarà di quasi 600 euro. Le tendenze di quest’anno secondo BVA Doxa: meno e-commerce e più usato

Sabrina Bergamini

Una stangata da quasi 600 euro per la scuola. Ma attenzione: è una delle cifre più basse dal 2012 a questa parte. Il rientro a scuola è stato preceduto e accompagnato dalle stime e dai calcoli della spesa che le famiglie dovranno affrontare fra libri, dizionari, cancelleria e zaini. Cifre considerevoli, comunque siano valutate. La rilevazione condotta da BVA Doxa per Findomestic dice che la spesa media delle famiglie per l’anno scolastico appena iniziato si attesta a 597 euro, in calo del 2% rispetto al 2018 e (consolazione forse magra) una delle più basse degli ultimi anni, considerando che nel 2015 le spese scolastiche erano arrivate a un picco di 735 euro a famiglia.

 

Gli acquisti per la scuola

Tutto bene? Non tanto, se si considera che la spesa aumenta per chi ha più figli – per due o più il rialzo è del 2% e si arriva a 701 euro. Ci sono poi le differenze su base territoriale. Il Centro Italia, evidenzia la ricerca Doxa, si aggiudica la palma della spesa media più alta (688 euro), mentre a sorpresa il Nord Ovest registra quella più bassa (556 euro).

Fra le spese che più incidono sui bilanci familiari, il 66,6% degli intervistati indica libri e dizionari come la voce più pesante degli acquisti scolastici. Ma si piazzano bene anche gli zaini e la cancelleria che vedono aumentare il loro peso negli ultimi anni. Il 47,1% del campione, la percentuale più alta dal 2012, ritiene che siano tra gli acquisti più onerosi anche perché le scuole da anni richiedono in maniera crescente questi materiali agli studenti.

Le tendenze di quest’anno: più usato e meno online

Le tendenze generali delle spese scolastiche vedono un aumento dell’usato e una diminuzione dell’online. Accade per libri e dizionari: il ricorso all’usato sale dal 48,3% del 2018 al 52,3% del 2019 mentre calano gli acquisti online. La percentuale di chi si affida all’e-commerce per comprare libri e dizionari diminuisce infatti del 5% e passa dal 50,9% del 2018 al 45,7% del 2019.

Meno e-commerce e più usato è la tendenza che riguarda anche l’acquisto dei computer. Il 5,5% degli intervistati (erano il 4,5% l’anno scorso) compra pc usati, che vanno più di moda nel Nord Ovest dove si raggiunge il 10,9%. Diminuisce invece dal 13,7% all’11,9% la percentuale di chi acquista online il pc per i figli. Solo per gli articoli di cancelleria dal 2013 è in crescita il ricorso all’online, fatta eccezione per gli acquirenti di zaini online che diminuiscono di 4 punti percentuali (dal 28,8% del 2018 al 24,8% di quest’anno).

Meno risparmi e aiuti esterni

Da dove vengono i soldi per la scuola? Dal conto corrente e dalle finanze personali, soprattutto. Si conta sempre meno su aiuti esterni e risparmi, che coprono solo il 34,2% delle spese (lo scorso anno era il 37,5%). Questa componente, dice l’indagine Doxa, rimane però importante nel Mezzogiorno dove ne beneficia il 46,8% degli intervistati, una percentuale doppia in confronto ai residenti nel Nord Est (19,6%). Rispetto agli ultimi tre anni aumentano coloro che usano un finanziamento. Si passa dal 2% del 2017 al 3,6% del 2019.