Home Notizie utili RISTORI E SPETTACOLI ANNULLATI, LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO RIMBORSI IN DENARO

RISTORI E SPETTACOLI ANNULLATI, LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI CHIEDONO RIMBORSI IN DENARO

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Secondo fonti stampa, la bozza del Decreto Ristori prevede il rimborso con voucher per gli spettacoli previsti dal 24 ottobre a gennaio 2021 e annullati per le nuove restrizioni anti-Covid. Codacons e UNC chiedono rimborsi in denaro

Il Consiglio dei Ministri avrebbe dato il via libera al Decreto Ristori, si apprende dall’Ansa. La bozza, composta da 32 articoli, dovrebbe contenere anche le disposizioni in merito ai rimborsi dei biglietti per spettacoli prenotati dagli utenti e annullati a seguito delle misure anti Covid del nuovo Dpcm.

In particolare – spiega l’Ansa – la bozza del Decreto Ristori, che estende le misure già previste durante la prima fase dell’emergenza, prevede “il rimborso con voucher anche per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. La misura vale anche per “i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti” finora e “non fruibili fino al 31 gennaio 2021”.

 

Spettacoli annullati, AACC chiedono rimborsi in denaro

“Basta voucher – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. – Si continua a privare lo spettatore del sacrosanto diritto di riavere i soldi in caso di concerto o spettacolo annullato”.

“Lo Stato deve stabilire che gli organizzatori degli spettacoli possono accedere al fondo per il ristoro delle perdite solo a condizione e previa verifica che siano rimborsati in primo luogo gli spettatori – conclude Dona. – Non è andando contro i fan che si potrà risollevare il settore”.

Analogo il parere espresso dal Codacons.

“Lo stop allo sport, alle palestre, alle piscine, ai teatri, ha prodotto un danno economico evidente per quegli utenti che avevano acquistato abbonamenti per servizi di cui non potranno usufruire fino al prossimo 24 novembre – spiega il presidente Carlo Rienzi – Costoro vanno rimborsati in denaro, e non certo tramite voucher, in modo proporzionale al periodo in cui rimarranno in vigore i divieti”.