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RINCARI IN BOLLETTA, CI SONO 2 MILIARDI. MA BASTERANNO CONTRO IL RISCHIO DI POVERTÀ ENERGETICA?

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Nella manovra ci sono 2 miliardi contro i rincari in bolletta per il primo trimestre 2022. Per l’UNC non bastano e ne servirebbero almeno il doppio. Federconsumatori e Sunia temono l’aumento della povertà energetica

Sabrina Bergamini

Ci sono 2 miliardi contro i rincari in bolletta per il primo trimestre del 2022. Nel ddl con il Bilancio di previsione dello Stato per il 2022 e il bilancio del triennio 2022-2024, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, c’è infatti uno stanziamento di 2 miliardi di euro nel 2022 per contenere l’aumento dei costi dell’energia.

Sul fronte del fisco, la manovra del Governo prevende anche, con uno stanziamento di 650 milioni, il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax. Viene ridotta dal 22% al 10% l’Iva su prodotti assorbenti per l’igiene femminile.

Come scrive il Sole 24 Ore, come misura per contrastare il rincaro delle bollette energetiche nel primo trimestre 2022, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente provvede a «ridurre le aliquote relative agli oneri generali di sistema fino a concorrenza dell’importo di 2 miliardi che a tal fine sono trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali entro il 15 febbraio 2022».

Basterà questo stanziamento per fronteggiare i rincari in bolletta che le famiglie stanno già sopportando con gli aumenti di energia elettrica e gas? Serve il doppio della cifra, dice l’Unione Nazionale Consumatori. Mentre Federconsumatori insieme al Sunia (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari) chiede che le famiglie più fragili vengano tutelate dal rischio della povertà energetica.

UNC: un passo avanti ma non basta

«È un passo avanti concentrare i 2 miliardi nel primo trimestre 2022, invece che spalmarli nel corso di tutto l’anno, ma, per evitare una mega stangata, di miliardi ne servono almeno 4», dice Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori.

«Ricordiamo che Stefano Besseghini, presidente di Arera, in audizione al Senato, ha affermato che, stando alle attuali quotazioni del gas, nel prossimo trimestre ci sarà un rialzo analogo a quello in corso, per il quale il Governo aveva stanziato 3,5 miliardi per contenerlo, miliardi che però non sono bastati per impedire un rincaro record del 29,8% per la luce e del 14,4% per il gas – prosegue l’esperto – Ecco perché di miliardi ne servono il doppio. Inoltre, non c’è alcuna traccia di una riforma strutturale degli oneri di sistema o di una riduzione dell’Iva sul gas che chiediamo da anni. Insomma, una misura tampone per i rialzi imminenti, nella speranza che nel frattempo le quotazioni internazionali del gas calino».

In una recente audizione in Senato, il presidente Arera ha chiaramente detto che si attende prezzi in rialzo ancora per i primi quattro mesi del 2022.

Federconsumatori e Sunia: rincari in bolletta si aggiungono a disagio abitativo

Questo andamento mette in allarme per le ripercussioni che i rincari in bolletta e le spese per l’energia hanno sulle famiglie più fragili, quelle già a rischio di povertà energetica. Rincari che, spiegano Federconsumatori e Sunia, si aggiungono al disagio abitativo. Aumenteranno i costi delle utenze domestiche e condominiali per inquilini e proprietari.

«La crescita dei fenomeni di morosità incolpevole che coinvolge un numero crescente di famiglie è il chiaro indicatore del “costo dell’abitare”», dicono Federconsumatori e Sunia.

Le ricadute stimate per ogni famiglia sono di 312 euro per i rincari delle bollette di luce e gas. Si prospettano inoltre aumenti del 19% sul riscaldamento.

A questo si deve aggiungere l’aumento dei carburanti e i rincari su pane, pasta e prodotti alimentari.

«Una vera e propria emergenza, a cui è urgente porre un freno», dicono Federconsumatori e Sunia, che «fanno appello al Governo affinché adotti misure urgenti destinate da un lato a contenere i costi, dall’altro a proteggere i nuclei più vulnerabili e garantire loro un adeguato accesso alle risorse energetiche».

Rincari in bolletta, le richieste

Le richieste sono quella di «agire in maniera coordinata a livello europeo, per l’acquisto e lo stoccaggio delle materie prime nel settore dell’energia, in modo da aumentare la capacità di contrattazione di ciascuno stato – proseguono Federconsumatori e Sunia – Un tentativo per ora messo da parte per volontà di alcuni Paese, ma sul quale riteniamo necessario insistere, in quanto si tratta di un nodo strategico per accedere a costi della materia prima più sostenibili. Per calmierare i costi dell’energia, inoltre, è indispensabile agire sul fronte della tassazione, attraverso l’adozione di misure più determinate in direzione della riforma di oneri di sistema e accise, eliminando in primis l’applicazione dell’IVA su altre tasse e spostando alcune componenti sulla fiscalità generale (a partire dagli incentivi per le fonti rinnovabili)».

Serve un piano per garantire l’accesso all’energia alle famiglie fragili, con la sospensione dei distacchi di energia per questi nuclei, e una transizione energica che «non aggravi il fenomeno della povertà energetica già molto diffuso nel nostro Paese».

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