Home Notizie utili POLIZZE VITA DORMIENTI: RISVEGLIATE ALTRE 21 MILA PER 335 MLN DI EURO

POLIZZE VITA DORMIENTI: RISVEGLIATE ALTRE 21 MILA PER 335 MLN DI EURO

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Altre 21 mila polizze “risvegliate” per un totale di 335 milioni di euro a favore dei benificiari. Continua l’azione dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) sulle polizze vita “dormienti”, quelle polizze che non sono state riscosse dai beneficiari e giacciono presso le compagnie di assicurazione con il rischio di cadere in prescrizione. Sono polizze in sonno, di cui si è persa traccia, entrate in una sorta di limbo dopo la morte del sottoscrittore. E sono state quantificate in circa 900 mila già lo scorso anno, quando l’Ivass ha preso l’impegno di indagare su questo fenomeno.

 

Grazie agli incroci effettuati dall’Ivass tra codici fiscali degli assicurati e dati sui decessi presenti presso l’Agenzia delle entrate, sono state risvegliate ulteriori 21.370 polizze per circa 335 milioni di euro, già liquidati o in corso di liquidazione ai beneficiari. Online l’Istituto ha pubblicato il report dell’attività svolta con gli ultimi aggiornamenti. Per oltre il 50% si tratta di polizze giunte a scadenza e che gli assicurati hanno trascurato di riscuotere, mentre un ulteriore 40%interessa assicurati deceduti e di cui le compagnie non erano a conoscenza del decesso. Dalle verifiche è anche emerso che 436 polizze vita, per un valore di circa 7 milioni di euro, sono prescritte e le relative somme dovranno essere devolute dalle imprese al Fondo Rapporti Dormienti.

Dal 2017 ad oggi l’Ivass ha risvegliato 208.863 polizze vita per un totale di circa 3,9 miliardi di euro. L’attività dell’Istituto però non è finita, perché le verifiche continueranno e il campo di indagine è stato esteso alle compagnie assicurative estere.

Come si legge nel report, è ora in corso “la verifica di una seconda “ondata” di polizze vita potenzialmente dormienti: nei mesi scorsi infatti l’indagine è stata estesa a polizze vita più risalenti nel tempo (polizze aventi scadenza contrattuale il 2001 e il 2006) e quelle più recenti (scadute nel 2017). Per fine maggio le imprese dovranno fornire un aggiornamento su tali polizze per le quali l’Ivass, nei mesi scorsi, aveva effettuato un nuovo incrocio di codici fiscali con i dati dell’Anagrafe Tributaria, comunicando alle compagnie una serie di nuovi decessi di assicurati non noti alle stesse”.

Una terza fase di controlli riguarderà poi le polizze vita stipulate dalle compagnie assicurative esterealle quali è stata estesa la stessa indagine svolta in prima battuta sulle imprese italiane. Sono stati chiesti, informa l’Ivass, una serie di dati sulle polizze scadute negli anni 2001 -2017 e sulle polizze a Vita Intera in vigore al 31 dicembre 2018, per ottenere una “fotografia” del portafoglio delle polizze potenzialmente dormienti. Anche in questo caso sono stati chiesti i codici fiscali degli assicurati delle polizze per le quali le compagnie non sono state in grado di accertare autonomamente l’esistenza in vita degli assicurati, per procedere ad un incrocio con le informazioni dell’Anagrafe Tributaria. Circa 70 imprese estere hanno comunicato i dati, che sono ora sotto esame dell’Ivass.

“Accogliendo una proposta normativa dell’Ivass, il legislatore – prosegue il report – ha previsto che le imprese di assicurazione sulla vita che operano in Italia, siano esse italiane o estere, devono verificare entro il dicembre di ogni anno l’esistenza in vita dei propri assicurati consultando i dati sui decessi presenti nell’Anagrafe Tributaria e attivarsi per la liquidazione e la ricerca del beneficiario se non espressamente indicato nella polizza”.

Per verificare se un familiare deceduto aveva stipulato una polizza vita, si può utilizzare il Servizio ricerca coperture dell’ANIA oppure rivolgersi all’intermediario assicurativo, alla banca o all’impresa di assicurazione di cui si serviva il familiare.  Per ulteriori informazioni c’è il Contact Center Consumatori dell’IVASS, 800 486661 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14.30.