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PESTICIDI, DOPO IL CASO DELLE SCUOLE A SABAUDIA IL WWF CHIEDE DI METTERE AL BANDO SOSTANZE COME IL CLORPIRIFOS

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Il WWF chiede di mettere al bando nelle città i pesticidi come il Clorpirifos. Una interrogazione parlamentare chiede chiarimenti dopo la contaminazione di alcune scuole a Sabaudia

Sabrina Bergamini

Subito al bando nelle città le sostanze chimiche pericolose come il Clorpirifos. È quanto chiede il WWF che interviene sul caso del pesticida riscontrato all’inizio di ottobre in alcune scuole di Sabaudia, in provincia di Latina.

Con una interrogazione parlamentare, rende noto l’associazione, le onorevoli Cunial, Benedetti, Giannone e Vizzini del Gruppo Misto hanno chiesto ai ministri della Salute, dell’Ambiente e dell’Istruzione «chiarimenti e informazioni in merito alle iniziative che il Governo intende adottare per fare luce sul grave problema della contaminazione da clorpirifos (un pericoloso pesticida) nelle scuole di Sabaudia (LT), verificando le dinamiche e le cause di una situazione pericolosa per la salute dei bambini, come aveva denunciato il WWF nelle settimane scorse».

 

Il caso di Sabaudia

Un passo indietro. Il caso è quello accaduto a Sabaudia all’inizio di ottobre, quando 11 scuole sono state chiuse perché al loro interno è stato trovato clorpirifos metile in concentrazioni vicine alle zero. Si tratta di un insetticida fra i più usati in agricoltura (e Sabaudia è zona a vocazione agricola) e anche per usi non agricoli quali disinfestazioni e giardinaggio. E la sua presenza nelle scuole probabilmente era legata a una disinfestazione, come ha ricostruito Valentina Corvino sul Salvagente, raccogliendo anche la testimonianza del WWF Terracina.

Le analisi dell’Arpa Lazio sono state fatte dopo gli studenti sono entrati in classe e hanno accusato malori, all’indomani di una disinfestazione generale. «Alla fine di settembre le analisi condotte dall’Arpa Lazio all’interno degli 11 plessi degli istituti I.O. “Giulio Cesare” e I.C. “Cencelli” avevano rilevato la presenza di clorpirifos metile molto probabilmente come conseguenza di un’operazione di disinfestazione – si legge sul Salvagente – Se è vero che la concentrazione era molto bassa, tra l’altro andava diminuendo giorno dopo giorno, è anche vero che di questo insetticida non avrebbero dovuto esserci traccia all’interno di un ambiente chiuso. E la prova è che non esiste un limite massimo di concentrazione».

WWF: serve divieto totale

Oggi il WWF, nell’accogliere positivamente l’interrogazione parlamentare, sottolinea «l’urgenza di prevedere il divieto totale di utilizzo di fitofarmaci o biocidi, che contengono sostanze chimiche di sintesi pericolose per la salute umana e per l’ambiente nelle aree frequentate da soggetti vulnerabili come bambini, donne in gravidanza e anziani».

Lo strumento per introdurre questo divieto di utilizzo nella manutenzione ordinaria del verde pubblico e nelle disinfestazioni e per stabilire regole severe in caso di deroghe motivate solo da reali emergenze fitosanitarie, conclude il WWF, è il Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei fitofarmaci, che i ministeri competenti stanno revisionando dopo la consultazione pubblica che ha avuto termine il 15 ottobre scorso.